L’iperespressionismo non si studia a scuola, non riuscirete a trovarlo tra le correnti artistiche nei libri. Ad inventarlo è stato il maceratese David Miliozzi che ne ha scritto il manifesto e ha anche organizzato una mostra a Macerata nel Laboratorio 41.
Questa mattina più di 100 studenti del liceo artistico Cantalamessa hanno visitato la sala espositiva in via Maffeo Pantaleoni a Macerata.
«I ragazzi – racconta Miliozzi -hanno mostrato una grandissima curiosità con domande sulle opere e su questo nuovo movimento artistico che sentono vicino alla loro sensibilità. Basta con l’originalità, ricominciamo con l’originarietà. Sono le nuove generazioni le prime a percepire le tante contraddizioni della contemporaneità. Epoca dei social e dell’iper comunicazione eppure solitudini sempre più sentite e profonde».
La mostra, dopo Macerata, si trasferirà a Berlino e Londra. Nell’iperespressionismo l’arte diventa lo strumento privilegiato per “iperesprimere” la contraddittorietà quotidiana, mettendo al centro l’opera. «Basta con la velocità – spiega Miliozzi – e bisogno di rallentare e fermarsi a pensare e capire.
Uno studente che suona la chitarra mi ha chiesto se esisteva anche una musica Iperespressionista. Ha anticipato i tempi: a Berlino suoneranno gli “Iper”, il primo gruppo che fa musica iperespressionista».