Shahrazade, Artemisia Gentileschi ma anche Lucia Mondello e Lidia Poet sono state le protagoniste della rappresentazione in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” realizzata dalla scuola secondaria di primo grado di Treia, con la classe 3°C.
L’ attività didattica, dal titolo “Artemisia e le altre”, è stata curata dalla docente Giusy Farace e dai docenti del Consiglio di classe. All’ evento hanno partecipato i carabinieri di Treia e l’ Amministrazione comunale. La curatrice del progetto Giusy Farace: «Forse l’incanto della narrazione, ancora una volta – come già avvenne per Shahrazade in Mille e una notte – potrà sospendere la morte… forse un’altra storia potrà fugare la brutalità… forse un racconto potrà respingere la violenza. È per questo che abbiamo intrapreso un viaggio nelle memorie del nostro passato e nei luoghi del nostro presente, mettendo in scena voci e volti di donne che ci rappresentano, poiché hanno costruito il mondo che oggi abitiamo.
A partire dalla pittora Artemisia Gentileschi, a seguire la figlia del popolo Lucia Mondello, quindi la prima avvocata d’Italia Lidia Poët; da lì la testimonianza di un marito pentito e le grette confidenze di un compagno alla sua donna. Per calare il sipario su un enfatico e ironico monologo di equivoci grammaticali. L’opera teatrale è stata resa emozionante dal tocco delle sollecitazioni di una delicata lettera letta da un insegnante ai suoi studenti. Su tutto si è stesa la coreografia di un inno di liberazione, evocato dalle studentesse tutte».
La dirigente scolastica Silvia Mascia Paolo ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto: «Le ragazze e i ragazzi della 3° C hanno celebrato la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne con una bella pièce teatrale, ideata con ingegno dalla prof di Religione e recitata con sentimento ed empatia. Il pubblico, me compresa, ha usato più volte il fazzoletto per asciugare le lacrime, vedendo le vicissitudini patite da Sherazade, Artemisia Gentileschi fino ad arrivare all’avvocata Lidia Poët che per l’ottusità maschilista non ha mai potuto esercitare…Una mattinata di grande scuola!»