mercoledì, Novembre 20, 2024

“Una lunga attesa”: quattro donne
e un copione scritto di getto

VOCI DAL TEATRO - Fabrizio Romagnoli torna sul palco del Vaccaj, teatro della sua infanzia a Tolentino, come regista di un'opera che parla di una particolare amicizia

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La redazione di Voci dal teatro con il cast

Ormai da diversi anni l’IIS Filelfo di Tolentino in collaborazione con Compagnia della Rancia e Cronache Maceratesi Junior porta avanti il progetto “Voci dal teatro”, volto alla sensibilizzazione del linguaggio teatrale da un lato e alla valorizzazione delle eccellenze dall’altro. In particolare una redazione scelta, composta da cinque studenti e studentesse del liceo classico e scientifico, partecipa agli spettacoli della stagione del Teatro Vaccaj di Tolentino in posti riservati, e scrive una breve recensione, arricchita spesso da interviste agli attori. Il progetto vede coinvolti Alessia Reggio, Anita Parrini e Virginia Bagalini della 4A Scientifico, Emma Pucciarelli 3B scientifico, Emma Migliorelli e Sofia Baldassini 3B classico sotto la guida e la supervisione delle docenti referenti del progetto, Cristina Lembo e Sandra Cola.

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Una-lunga-3-1024x626di Emma Migliorelli, Emma Pucciarelli e Sofia Baldassini

Lo spettacolo Una lunga attesa di Fabrizio Romagnoli, regista originario di Tolentino, che, dopo aver passato molti anni all’estero, è tornato nel teatro della sua infanzia, è andato in scena al teatro Vaccaj, il 16 novembre, fuori abbonamento. 
In Una lunga attesa, insieme a Carla Taglioni, Manuela Montanaro, Ilaria Antoniani e Francesca Sangiorgi, attrici abilissime in una scenografia essenziale – un tavolo e quattro sedie -, ci si immerge nella storia di quattro donne che si definiscono amiche, ma nulla è come sembra.
Sedute a giocare a carte, tra tensioni e coalizioni, snocciolano al pubblico le loro storie, a volte sotto forma di pettegolezzi, a volte di monologhi. Ognuna di loro nasconde un passato da tacere e fino all’ultimo ci lasciano perplessi, fino quando il finale svela la natura forzata di questa loro “amicizia”.
Le donne, personaggi massimamente estremizzati, si fanno portavoce di stereotipi radicati nella nostra società: la casalinga perfetta, la segretaria sottomessa, la finta ribelle e la scalatrice sociale. Le loro personalità entrano in contrasto l’una contro l’altra. Estremamente diverse, hanno in comune solo un aspetto: durante la loro vita si sono sentite sole e tradite, e dunque hanno agito di conseguenza.
Una-lunga-attesa-4-1024x626L’intero copione, ci spiega Romagnoli, è stato scritto in soli tre giorni; tale tempestività si intravede e si riflette nelle storie delle quattro donne, colme di foga, ma altrettanto private della possibilità di raccontare la loro versione dei fatti.
Significativa la presenza delle canzoni, annoverate quasi tutte nei repertori di Loredana Bertè e di Mina, le quali fungono da “indizi” che rendono ancora più accattivante la narrazione.
Ovviamente, un grande plauso va alle attrici, che hanno interpretato i personaggi in modo brillante, nonostante – ci dicono – sia stato alquanto difficile calarsi nei loro panni.
Lo spettacolo, punteggiato di battute pungenti e meschine, induce il pubblico a riflettere su un tema molto più ampio, ovvero quello del non sentirsi amati. Pertanto, la morale di questa storia è rivolta a tutti, sia ai più fragili sia ai più forti: il rancore e la solitudine inducono sempre a gesti disperati.

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