domenica, Ottobre 13, 2024

Da quel ramo di lago di Como
alla Verona dantesca e shakespeariana:
il Convitto a tu per tu con la letteratura

ESPLORA - Ragazzi e dalle ragazze delle classi terze della secondaria di I grado di Macerata hanno fatto una full immersion di tre giorni nei luoghi in cui sono state scritte pagine memorabili

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A Verona con Shakespeare e Dante

Un conto solo studiare la letteratura, un conto viverla. E’ questa in sintesi la singolare avventura vissuta dai ragazzi e dalle ragazze delle classi terze della secondaria di I grado del Convitto “Leopardi” di Macerata nei giorni scorsi. Una full immersion di tre giorni nei luoghi in cui le pagine più memorabili della letteratura italiana e mondiale sono nate: da Pescarenico sul “ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno”, con il Convento di Fra Cristoforo e la roccia dell’“Addio ai monti”, alla Verona dantesca e shakespeariana, dal Vittoriale di D’Annunzio alla Sirmione di Catullo.

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Lago di Como dal Castello dell’Innominato

Una letteratura che si intreccia con la storia di vita dei suoi autori e al contempo con la grande Storia, passando attraverso Età aurea dell’Impero Romano, signorie medievali e rinascimentali, Risorgimento e Repubblica Sociale Italiana, con un occhio pure all’attualità, a colloquio sui temi dell’antisemitismo con Shylock, del “Mercante di Venezia”, di fronte alla Sinagoga ashkenazita di Verona.
Un modo insolito di celebrare anche il Dantedì, con uno Shakespeare in abiti rinascimentali in Piazza dei Signori a Verona che, al cospetto della statua del Sommo Poeta ospite degli Scaligeri dopo la cacciata da Firenze, ha ricordato non solo il legame indissolubile della sua opera con quella dantesca, nei luoghi che furono teatro dei versi più celebri al mondo, tra il 6° canto del Purgatorio e la tragedia di Romeo e Giulietta, ma anche lo spirito visionario di entrambi, offrendo ai ragazzi e alle ragazze del Convitto uno spettacolo di recitazione a metà fra realtà e illusione, un vero e proprio trigger storico-culturale.

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Aereo del Volo su Vienna al Vittoriale

Tra i costumi di scena usati da Zeffirelli nel 1968 e le fruscianti vesti originali di Eleonora Duse, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla morte, sotto una pioggia musicale che ha ricordato quella del famoso pineto di D’Annunzio, gli alunni e le alunne del Convitto si sono mossi con sguardo attento e meravigliato in una vastità di spazi che hanno ispirato grandi opere o hanno visto spegnersi grandi geni.
«Due i laghi iconici, il Garda e il Lario, a segnare il perimetro del viaggio – scrive la scuola in una nota – La geografia letteraria italiana? Una formula magica che strega da millenni corpo e anima, sensi e scrittura. Neanche i giovani studenti del Convitto si sono sottratti: nell’impronta dei carri romani conservata sotto l’Arco dei Gavi, come nel cippo di confine tra Signoria di Milano e Serenissima sul “nido d’aquila” che fu anche dell’Innominato, nelle ammoniti incastonate tra le gradinate in marmo rosso dell’Arena di Verona, come nell’osso di balena o mammut che ciondola misterioso su Piazza delle Erbe, gli alunni e le alunne hanno potuto toccare con mano la quintessenza del genius loci, le potenti capacità incantatorie di un paesaggio unico al mondo che da quotidiano si fa straordinario attraverso la scrittura appassionata dell’uomo e viceversa.

Arena-di-Verona
Arena di Verona

Particolarmente suggestiva l’esperienza multisensoriale, di proustiana memoria, vissuta dalla comitiva: “Mi sembra di essere già stato qui”, “Sto vivendo un déjà-vu”, questi i commenti più diffusi tra i ragazzi, che hanno sentito come familiari gli spazi attraversati, pur non essendovi mai stati prima, grazie alle letture affrontate in classe. I giovani studenti si sono cimentati in pièces teatrali, operazioni di regia e videomaking nei luoghi che realmente ispirarono il racconto di Renzo e Lucia, sotto il profilo innevato e rassicurante del Resegone, guidati da attori e videomakers professionisti, in un gioco di specchi e sinestesie che ha messo continuamente a confronto, in modo divertente ma anche rigoroso, percorsi e passi manzoniani».

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Camera di D’Annunzio con i gessi di Michelangelo

Oltre all’amore, che lega in tutte le sue sfaccettature le opere e gli autori incontrati, è il tema delle acque ad aver accompagnato il cammino, come un filo rosso, dal primo al terzo giorno: zampillanti tra le fontane di Verona, diamantine e solcate da cigni e germani reali tra le onde del Lago di Como, “pazze” e “savie” nei rivi che cingono la Regia Nave Puglia al Vittoriale, infinite dal battello sul Garda, imbottigliate e aeree nei flaconi di «Aqua Nuntia», la preziosa fragranza creata dal Vate. E sono stati proprio i profumi della storia e della letteratura a permeare gli spazi, vestendo di originali percezioni sensoriali i ricordi dei ragazzi: dal trionfo di tulipani e narcisi di Sirmione e Garda ai sentori di agrumi, menta e ferro dei giardini del Vittoriale, dallo zucchero filato misto a neve di Lecco alla sacralità delle primule selvatiche sullo scosceso sentiero per il Castello di Vercurago.

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La Lucia, il battello dell’Addio ai monti

Una sensazione di vertigine a metà tra sindrome di Stendhal e mal du pays ha pervaso tutti, già dall’ingresso all’Arena di Verona, con l’emozione forte di sentire la propria voce che rimbomba, seduti ma con la mente ondeggiante nel mare d’aria che attira verso il centro, e ha continuato nella quiete febbrile di Casa D’Annunzio, tra i gessi di Michelangelo, il biplano del Volo su Vienna, i cannoni della Grande Guerra e l’anfiteatro a conchiglia aperto sul cielo del più grande lago italiano. «Rimarrà indelebile in tutti i partecipanti – scrive la scuola – il brivido comune derivante da tanta bellezza e l’orgoglio di appartenervi: la felicità non si insegna, si può solo vivere. La dirigente scolastica Roberta Ciampechini si congratula con alunni e alunne che hanno raccolto in ogni occasione i complimenti delle guide, con i docenti accompagnatori dell’Istituto, con il capogruppo Leonardo Cavarape, e con la vicerettrice Moira Marconi, a cui si deve la fine pianificazione degli itinerari. La gita si è conclusa con un momento goliardico: la canzone “Note prima degli Esami”, composta in versi e musica durante il viaggio di ritorno dai professori Francesco Del Gobbo, Angela La Monaca ed Egizia Vincelli, cantata da tutti, a siglare con un sorriso gli highlights dell’esperienza e i suoi protagonisti».

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Laboratorio di videomaking nei luoghi manzoniani
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Shakespeare presenta la storia di Shylock
Traversata-del-lago-di-Garda
Traversata del lago di Garda
Alessandra Pierini
Alessandra Pierini
mamma di Riccardo ed Angelo e esperta di parole. La sua penna è una bacchetta magica, per questo il suo soprannome è “Stilo”. Trasforma l’attualità di Macerata e provincia in articoli e racconti avvincenti.

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