sabato, Luglio 27, 2024

«Io ambasciatrice scout in Corea:
c’era un gran senso di appartenenza,
tutti uguali anche se di nazioni diverse»

L'INTERVISTA a Valentina Moretti, 17enne di Potenza Picena, ha partecipato a Seul, al raduno mondiale

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Valentina Moretti

di Lorenzo Lanciotti

Valentina Moretti, quindicenne di Potenza Picena, è stata ambasciatrice al 25esimo World Scout Jamboree, che si è svolto dal 1 al 12 agosto, in Corea Del Sud.
Il distintivo di “ambasciatrice” le è stato consegnato direttamente dal capogruppo di Porto Potenza 1 (gruppo scout di appartenenza). Un fazzolettone color ciclamino dove, prima della partenza, Valentina ha raccolto le firme dei compagni e del sindaco, per poi riportarlo, dopo l’esperienza, con l’aggiunta delle firme delle persone che ha incontrato in Corea.
La ragazza, studentessa del liceo scientifico, ha vissuto una delle esperienze più significative della sua vita, nonostante la giovanissima età. Una volta rientrata in Italia, Valentina è stata ricevuta dalla sindaca di Porto Potenza, Noemi Tartabini, che ha accolto la giovane per complimentarsi con lei per la straordinaria esperienza formativa che ha avuto l’occasione di vivere, con l’onore di rappresentare la città, dall’altra parte del mondo.
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Che esperienza è stata quella vissuta in Corea Del Sud con gli scout?
«Abbiamo fatto un viaggio lunghissimo per arrivare. È stata un’esperienza bellissima, abbiamo fatto delle attività per passare le giornate, incentrate sul conoscere persone e le culture che ci sono lì. Un momento bellissimo è stato quando eravamo in fila per fare la cerimonia di apertura, alcuni sottocampi sono lontani dal posto in cui si faceva, quindi siamo partiti molto presto, alle 17. Ogni sotto campo aveva tipo una quarantina di reparti, si partiva con una banda e poi si arrivava. Ed è stato bello perché tutti i reparti facevano i loro cori, come i cileni, ricordo i coreani e poi gli italiani che cantavano canzoni tradizionali, come “Bella ciao” o cose del genere. Un gran senso di appartenenza che ci ha fatto capire che nonostante fossimo tutti di nazioni diverse, in fondo siamo tutti uguali, tutti ragazzi e ragazze. Non cambiava molto».

Per te che sei giovanissima, che emozione è stata? Cosa ti porti dentro da questa esperienza?
«E’ stata una “figata”, bellissimo. Credo molto in quello che faccio e c’era anche tanta altra gente che credeva in quello che faceva. A tutti noi mancano quei giorni incredibili ora che siamo tornati. Quando siamo arrivati c’era un po’ di paura per la lingua oppure la paura di perdere qualcosa, ma è andato tutto bene. L’inglese poi col passare dei giorni abbiamo capito che non era un grande problema e che se avevi dei blocchi con la lingua era una cosa normale, ce l’avevamo tutti».

Valentina-Moretti-scout6E invece essere ricevuta dalla sindaca che emozioni ti ha dato?
«Ero molto grata. Avevo già vissuto l’esperienza più bella di tutte, che era appunto essere andata in Corea e avere anche il primo cittadino che ti convoca in Municipio è stata una bella emozione».

Sappiamo che tua mamma è capo scout, ti ha trasmesso lei questa passione?
«Quando sei figlia di un capo scout cresci con tutte quelle parole che sembrano una cavolata, ma in realtà poi te le ritrovi in tutte le cose che fai. Ti fa capire quello che c’è dietro il percorso, ma diciamo che la mia passione vera e propria è nata per caso e devo dire che è stato un bel caso».

E adesso che giorni sono quelli che stai vivendo?
«Sta per ricominciare la scuola, faccio il liceo scientifico, quindi diciamo che sono giorni di studio matto per recuperare i compiti».

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