Raccolgono testimonianze
dei compagni stranieri
e vincono il Biblia

Raccolgono testimonianze
dei compagni stranieri
e vincono il Biblia

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MACERATA – Accompagnati nella riflessione dalla professoressa di religione ed educatrice all’espressione teatrale Giulia Merelli, hanno prodotto una video raccolta

 

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Gli studenti dell’Ipsia

Una video raccolta di testimonianze degli studenti della sede di Macerata dell’Ipsia “Filippo Corridoni” di Corridonia, accompagnati nella riflessione dalla professoressa di religione ed educatrice all’espressione teatrale Giulia Merelli, vince il secondo premio nazionale nel concorso Biblia 2023, che quest’anno si è incentrato sul tema dello “straniero”. «Il lavoro – scrive la scuola – nasce dal semplice desiderio di dare voce a studenti, la maggior parte di origine straniera, che spesso non vengono ascoltati ma che hanno una schiettezza che, in un mondo basato sull’immagine come quello odierno, resta un valore raro che può persino destabilizzare. Che possa, piuttosto, fare da sprone per abbattere false sicurezze e moralismi?».

Ogni testimonianza fa riferimento a un passo biblico, nello specifico al libro del Levitico e alle Beatitudini evangeliche. In questo viaggio introspettivo, sono considerati i tre termini biblici che, nell’Antico testamento, descrivono tre condizioni di “straniero” differenti: il gher (straniero residente), il nokri (straniero di passaggio) e lo zar (straniero come estraneo, lontano, diverso). Infine, viene considerato, quale compimento umano del messaggio “ama il prossimo tuo come te stesso”, Gesù, esempio umano di straniero ospitato e ospitante delle particolarità proprie e altrui.

«Gli studenti hanno sviluppato più sicurezza in se stessi e nel trasmettere emozioni, riflettendo sulla propria identità, nel confronto con il messaggio cristiano-biblico, aperto all’esercizio della giustizia e della solidarietà in un contesto muliculturale – prosegue l’Ipsia -. La lettura delle Beatudini evangeliche ha facilitato il processo di apprendimento, generando benessere e accoglienza reciproca. Considerate “beate” le proprie condizioni di svantaggio, i momenti difficili di ogni storia personale aiuta a dare senso alla vita. Se diciamo all’altro “beato tutto quello che hai passato, perché oggi sei così”, lo stiamo aiutando a non gettare via parti di sé, ma ad integrare la sua persona in tutti i suoi aspetti, dentro un orizzonte amorevole, per cui può diventare finalmente se stesso e amare il prossimo allo stesso modo – conclude la nota -. Si ringraziano gli studenti del IV G, V G e V H, l’insegnante di sostegno Serena Iommi, il professore di lettere Andrea Garbuglia, il direttore della sede di Macerata Antonello Romagnoli, il dirigente scolastico Gianni Mastrocola, il pedagogista Amedeo Angelozzi, gli organizzatori e la giuria del concorso Biblia».



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