di Christian Trevisti
Per il ciclo di eventi de La Controra è andata in onda la prima visione del film documentario di Roberto Manfredi “Nanni Ricordi, l’Uomo che Inventò i Dischi”. La proiezione è stata introdotta, oltre che dallo stesso Manfredi, da Enrico Ruggeri e da Claudio Pettinari, rettore dell’Università degli Studi di Camerino e professore di Chimica Generale e Inorganica. Nel documentario Nanni Ricordi viene rappresentato come una persona empatica e onesta, seppur eccentrica e difficile da gestire; ne viene evidenziata la scelta di stare dalla parte degli artisti, anche a costo di entrare in conflitto (come effettivamente avvenne) con gli azionisti di Casa Ricordi. Fu proprio a causa di questo suo carattere difficile, nonché moralmente integro, che dovette lasciare la Ricordi, iniziando a lavorare con l’Rca Italiana.
Ma per la precisione, chi era Nanni Ricordi? Nanni Ricordi, discendente di Giovanni Ricordi, era dottore in giurisprudenza e in pianoforte. Dopo aver frequentato dei corsi statunitensi sul management decise di rinnovare l’impresa di famiglia. Fino ad allora, infatti, Casa Ricordi si era occupata solo di musica classica. Nel 1958 Nanni Ricordi, stimolato dal rinnovamento culturale cui aveva assistito negli States, decise di dar vita all’etichetta Dischi Ricordi. La Dischi Ricordi, chiusa nel 1994, aveva uno stile vicino a quello della ricerca esistenzialista francese, e ha prodotto artisti di grande spessore, come Gino Paoli, Luigi Tenco e Umberto Bindi. “Nanni Ricordi, l’Uomo che Inventò i Dischi” non è solo un documentario, è un vero e proprio tributo artistico ad una delle figure più importanti nella storia della musica italiana. Interviste fatte a figure dalla grande autorità intellettuale (tra cui Morgan, Antonello Venditti e Gino Paoli) si alternano a registrazioni in cui si possono udire le parole dello stesso Ricordi, a filmati d’archivio e a montaggi video su musica ambient (come quello che apre la parte di film dedicata al progetto Ultima Spiaggia, dove scene legate alla controcultura degli anni ’70 sono accompagnate da una colonna sonora eterea e sognante). Nanni Ricordi è morto il 15 gennaio 2012, ma, come diceva Robert Schumann, “la musica è ciò che ci permette di intrattenerci con l’aldilà”.