«Ci sono anche quindici studenti e studentesse dell’istituto “Leonardo da Vinci” di Civitanova tra i liceali marchigiani che hanno conseguito quest’anno la certificazione linguistica del latino». Ad annunciarlo con orgoglio in una nota Sara Scalabroni, referente della Certificazione linguistica del latino.
Le prove, organizzate dall’Ufficio scolastico regionale, si sono svolte il mese scorso. Introdotta nella nostra regione nel 2018 in seguito al protocollo d’intesa sottoscritto dalla Consulta universitaria di studi latini e dall’Ufficio scolastico regionale, la certificazione del latino è stata riproposta dopo due anni di stop imposti dall’emergenza covid. «I liceali civitanovesi hanno risposto con entusiasmo alla sfida e si sono messi in gioco per misurare le proprie competenze nella lingua di Cicerone – sottolinea la docente -. L’obiettivo non è, almeno all’inizio, la traduzione, ma la comprensione e la manipolazione del testo. Le prove prevedono infatti esercizi di vario tipo, dal completamento di parafrasi alla scelta tra diversi riassunti di un testo, fino alla trasformazione di frasi.
Il tutto rigorosamente in lingua e senza l’aiuto del vocabolario. Come nel caso delle certificazioni delle lingue moderne, anche per quella della lingua latina sono previsti diversi livelli, In questo caso sono due: si va dal livello A, distinto in A1 e A2, a quello B, anch’esso distinto in B1 e B2. A conseguire la certificazione sono stati Matilde Basili, Edoardo Castignani, Elena Donadio, Greta Gattini, Cecilia Lattanzi, Flavia Lattanzi, Sara Malatini, Giuseppe Antonio Manni, Rebecca Marcantoni, Giada Marinangeli, Elena Palombini, Caterina Potalivo, Sofia Quintabà, Ginevra Sagripanti e Sofia Splendiani, tutti del liceo classico – conclude Sara Scalabroni -. Gli studenti e le studentesse del “da Vinci” hanno avuto la possibilità di prepararsi alle prove nel corso di incontri organizzati dalla scuola e tenuti da me e Francesca Piottante».
Elena Donadio,un “ablativo assoluto” cioè sciolta dalla sorella, spicca nel contesto generale peraltro è nipote di una zia che vale una Mole Adriana ma che si vuole di più? Certo non avrà la “logopatia” leggi il pathos logorroico della zia Anna alla quale comunque potrebbe ricorrere in caso di improvvisa afasia esplicativa! Comunque Elena proibiscii alla Mole di insistere a chiamarvi BAMBINE e no c….!