sabato, Luglio 27, 2024

«Riprendiamoci il nostro attimo»

VOCI DAL TEATRO - La recensione di Sofia Lacava dello spettacolo in scena al teatro Vaccaj venerdì

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La redazione di Voci dal teatro con gli attori

Ormai da diversi anni l’IIS Filelfo di Tolentino in collaborazione con Compagnia della Rancia e Cronache Maceratesi Junior porta avanti il progetto “Voci dal teatro”, volto alla sensibilizzazione del linguaggio teatrale da un lato e alla valorizzazione delle eccellenze dall’altro. In particolare una redazione scelta, composta da cinque studenti e studentesse del liceo classico e scientifico, partecipa agli spettacoli della stagione del Teatro Vaccaj di Tolentino in posti riservati, e scrive una breve recensione, arricchita spesso da interviste agli attori. Quest’anno con la riapertura dei teatri è ripartito anche il progetto che vede coinvolti Francesca Feliziani e Sofia Lacava del III A liceo scientifico, Leonardo Cruciani, Eva Diomedi e Francesco Feliziani del III A classico, sotto la guida e la supervisione delle docenti referenti del progetto, Cristina Lembo e Sandra Cola.

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(Foto di Giovanna Marino)

di Sofia Lacava

Tutto esaurito al teatro Nicola Vaccaj di Tolentino venerdì per L’attimo fuggente di Tom Shulman, diretto da Marco Iacomelli ed egregiamente interpretato da Ettore Bassi e dai talentuosi Mimmo Chianese, Marco Massari, Matteo Vignati, Alessio Ruzzante, Matteo Napoletano, Matteo Sangalli, Leonardo Larini, Edoardo Tagliaferri e Sara Giacci che sono riusciti ad emozionare e inviare il potente messaggio del “professor Keating” al pubblico.
La storia è ben nota agli amanti del cinema che ricordano uno straordinario Robin Williams nel film-cult del 1989: una scuola privata maschile, la Welton Academy, giovani studenti con grandi obiettivi, famiglie con altrettanto grandi pretese sul rendimento dei figli la cui educazione si basa sui rigidi pilastri di tradizione, onore, disciplina ed eccellenza, un conformismo forzato, oppressivo, subdolo. Un’educazione volta quindi al successo, al creare grandi uomini, dove la letteratura assume un ruolo marginale in confronto ad un percorso pragmatico verso le impegnative facoltà universitarie, che poco avrebbero quindi a che fare con la poesia: almeno fino all’arrivo del nuovo professore di lettere, il professor John Keating (interpretato da Ettore Bassi). Le pagine del libro vengono strappate: quella non è poesia, la poesia è libertà, è vita, non è regola, non è metrica, siamo uomini e gli uomini vivono di bellezza, di amore, di poesia, di arte.

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Il cast (foto di Marco Iacomelli)

Nella “setta dei poeti estinti” Il timido Todd Anderson riuscirà a far sentire la sua voce e ad essere “Todd”, non “il fratello dell’eccellente Jeffrey”, l’innamorato Knox Overstreet troverà il coraggio di amare, al di fuori dalla sua oppressiva scuola maschile, lo sfrontato Charlie Dalton potrà esprimersi liberamente ed essere compreso nel suo anticonformismo e Neil Perry, il giovane che trova la sua strada nell’arte del teatro, che si accorge di aver recitato per tutta la vita, senza essere se stesso, obbedendo sommessamente al padre, insegue la libertà, la speranza, perché gli uomini vivono di bellezza, di amore, di poesia, di arte. John Keating porta speranza, la speranza di poter impugnare il proprio destino, di vivere, la speranza di parlare, di amare, di essere se stessi, la speranza di recitare, di ribellarsi, di uscire dagli schemi, di “cogliere la rosa quando è il momento”.
La speranza: viviamo di speranza, cosa saremmo senza? Eppure qualcosa di questa folle, accecante ma terribilmente dolce sensazione ci spaventa, a volte ci distrugge, ci delude, ci uccide. O capitano, mio capitano, non so se questa speranza ci convenga, ma una cosa è certa: meglio cogliere un attimo di speranza che lasciar appassire la rosa. O caro lettore, proprio adesso che hai terminato la lettura, scegli sempre la strada meno battuta, sii diverso, succhia tutto il midollo della vita, per non scoprire, quando ormai sarà tardi, di non essere vissuto. Riprendiamoci il nostro attimo.

Qui sotto le foto di Giovanna Marino

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Alessandra Pierini
Alessandra Pierini
mamma di Riccardo ed Angelo e esperta di parole. La sua penna è una bacchetta magica, per questo il suo soprannome è “Stilo”. Trasforma l’attualità di Macerata e provincia in articoli e racconti avvincenti.

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