Tavolette, cartoncini, penne e punteruoli: non manca niente ai bambini e alle bambine di quattro classi elementari della scuola primaria Fratelli Cervi di Macerata per prendere confidenza con la scrittura in braille: il prezioso codice che permette ai coetanei non vedenti di leggere, studiare e crescere insieme a loro. I laboratori, attivati dalle insegnanti dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri, sono stati promossi dalla sezione di Macerata dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) in occasione della Giornata Nazionale del Braille che ogni anno si celebra il 21 febbraio. La prima lezione ha riguardato due quarte classi, con una quarantina di bambini e bambine in totale, e si è tenuta in due giornate: il 15 e il 18 febbraio scorso. Mentre altre due lezioni sono in programma per la prossima settimana e coinvolgeranno gli alunni delle quinte.
«Le restrizioni ancora in atto non ci hanno permesso di andare nelle scuole per gli incontri che solitamente organizziamo insieme agli insegnanti – spiega Bruna Giampieri, presidente Uici Macerata – allora abbiamo pensato di coinvolgere e sensibilizzare i piccoli studenti e le piccole studentesse proponendo loro un laboratorio attraverso il quale avvicinarsi al braille. Siamo sicuri che questo approccio, così vicino al gioco, riesca a stimolare curiosità e interesse nei confronti di una realtà molto distante dal loro quotidiano». I bambini e le bambine hanno lavorato sui testi di due filastrocche: “La filastrocca dei diversi” di Bruno Tognolini e “Lettera ai bambini” di Gianni Rodari. «L’Uici di Macerata – conclude Bruna Giampieri – ringrazia per l’accoglienza e la disponibilità la direzione dell’istituto Comprensivo, le insegnanti della scuola elementare e la maestra Silvia Guardati che è stata il nostro referente per tutto il progetto. Momenti come questo rappresentano per noi un gradino in più verso quella piena integrazione dei bambini non vedenti che tutti auspichiamo». «Quello con la Giornata mondiale del Braille per noi è sempre un appuntamento molto importante – sottolinea il presidente dell’Uici Marche, Cristiano Vittori – perché l’adozione di questo codice ha consentito a intere generazioni di accedere al patrimonio culturale scritto dell’umanità, migliorando notevolmente la qualità della loro vita attraverso la formazione, il lavoro e l’emancipazione».