di Leonardo Luchetti
Colmurano, patria di un emergente talento artistico, Ludovica Mochi, 30 anni, amante dell’arte in tutte le sue forme, dalla musica fino all’architettura, la sua passione nasce già nel ventre materno, ed è cresciuta costantemente, fino a farla diventare la poliedrica artista che è oggi. Sin da piccola si è distinta per grinta, curiosità e passione, questi sono i tre fattori che l’hanno resa “Sista Lu”. Ha frequentato il Liceo Classico Giacomo Leopardi a Macerata, per poi laurearsi all’Università di architettura di Pescara ed ora frequenta il Conservatorio a Fermo.
«Il mio amore per l’arte, nello specifico per la musica nasce da dentro il grembo materno, infatti mia madre ascoltava molto Mia Martini e in generale la musica leggera italiana; già dall’età di quattro o cinque anni l’arte è stata per me una salvezza sotto tanti punti di vista, è stata una valvola di sfogo, una compagna con cui sono cresciuta, e negli ultimi anni è stata anche una rivelazione. Da giovani si fanno tante ipotesi su quello che si vuole fare da grandi, ma non ci si focalizza mai su una di preciso, mentre poi crescendo si inizia a capire cosa si vuole dalla vita, io ero sicura di intraprendere un percorso artistico, quindi all’università ho scelto architettura perché anche questa è una forma d’arte che mi ha preso molto».
Dopo aver concluso il suo percorso di studi ha deciso di dedicarmi alla progettazione edile, collaborando con uno studio di architettura, ma anche di sperimentare la pratica musicale: «Da ragazza – racconta – essendo estremamente curiosa non sono mai riuscita a dedicargli abbastanza tempo, dato che volevo sperimentare tante, forse troppe, cose, ma ora mi ci sto appassionando. L’arte per me è ogni giorno, è la vita, ho sempre delle colonne sonore che mi accompagnano dentro di me da quando mi sveglio la mattina fino a quando vado a dormire».
C’è qualcosa di innati nella passione di Ludovica per il palco: «Nel mio percorso artistico, è stata importante anche la formazione scolastica, dove un po’ sono stata indirizzata dai miei genitori, ma forse è venuta proprio solamente da me, infatti sin dall’asilo mi buttavo sempre sulla prima fila, cercavo di essere quella più in vista alle recite, desideravo le parti principali, quindi fare la protagonista è una cosa che mi veniva abbastanza naturale. Soprattutto, alle medie un professore che stimo tantissimo, Andrea Carradori, è stato uno dei primi a credere veramente tanto in me, a farmi appassionare alla musica in tutte le sue forme e a spingere un po’ i miei genitori a indirizzarmi per il Conservatorio».
Quando ha finito l’università si è dedicata al suo progetto musicale, seguendo il corso di canto jazz al Conservatorio di Fermo anche se con parecchio impegno per il lavoro e per le attività quotidiane. «Quando disegno non posso stare senza musica, poi in base al mood della giornata ascolto diversi generi musicali dalla musica classica al Rock al new metal; il silenzio assoluto non è il mio forte, quindi per me è fondamentale ascoltare musica quando lavoro. Mentre canto in pubblico, cerco sempre di capire se le persone che ho di fronte, sentono le mie emozioni, perché all’inizio sono sempre parecchio agitata a qualsiasi live anche se è da un po’ che canto, poi lascio da parte tutto quello che è la canonicità e mi lascio travolgere dai sentimenti, delle volte tendo a isolarmi, chiudo gli occhi, canto e mi sento come se stessi in un mondo bellissimo. Come persona ritengo di essere fuori dagli schemi, abbastanza spigliata, curiosa, molto empatica, egocentrica come gran parte degli artisti, ma anche molto buona di cuore. Se volete ascoltarmi potete trovarmi sui canali social digitando -Sista Lu».
Estate senza balli ma Dj Steevo punta sul brano dance «Ci voglio credere»