La cybersecurity trova casa all’Istituto Mattei di Recanati che ha preso parte ad un progetto finalizzato ad avvicinare i giovani al tema e può vantare un nutrito gruppo di cyberdefender e quattro partecipanti alle Olimpiadi italiane di cybersicurezza.
«Nel corso di questo anno scolastico – si legge in una nota del “Mattei” – l’Istituto è diventato scuola federata con il programma CyberChallenge.it e ha aderito all’iniziativa “Olicyber.it – Olimpiadi Italiane di Cybersicurezza.
In particolare gli studenti Matteo Cardellini, Vasil Ferecka e Lorenzo Pirchio (classe 5D – Indirizzo Informatica),seguiti dalla professoressa Alessandra Renieri, sono fra i 700 ragazzi e ragazze selezionati per entrare a far parte del programma “CyberChallenge.IT”: una scuola per giovani esperti di sicurezza informatica organizzata dal Laboratorio nazionale di Cybersecurity del CINI.I nostri cyberdefender – scrive la scuola – collaborano con il gruppo degli studenti universitari e con il Dipartimento di Informatica dell’Università di Camerino. Seguendo il loro esempio, anche altri studenti e studentesse hanno espresso la volontà di specializzarsi in questo ambito e l’Istituto ha aderito alle “Olicyber.IT”.
Gli studenti Vincenzo Petrillo (classe 3D – Indirizzo Informatica), Giuseppe Ruggiero (classe 4D – Indirizzo Informatica), Nicolò Modolese (classe 4H – Indirizzo Informatica), Mirko Cipolloni e Francesco Valentini (classe 4B – Indirizzo Informatica) hanno brillantemente superato la selezione per l’ammissione al percorso formativo di preparazione alle Olimpiadi italiane di Cybersicurezza che culminerà il 12 giugno 2021 con la prima edizione delle Olimpiadi Italiane di Cybersecurity.
A qualche settimana dal termine dei corsi i ragazzi e le ragazze sono entusiasti. Periodicamente gli organizzatori inviano ai ragazzi la classifica nazionale e, ad oggi, vediamo Francesco Valentini e Giuseppe Ruggiero posizionarsi fra i primi quaranta studenti/cyberdefender. I ragazzi stanno apprendendo argomenti nuovi, complessi e sicuramente affascinanti, e la descrivono come “un’occasione per formare le competenze per un futuro lavoro”.
I docenti hanno supportato e incoraggiato tali iniziative: aderire a questi programmi significa, infatti, essere al passo con i tempi e cercare di preparare al meglio le future generazioni per nuove e coinvolgenti carriere, al servizio della comunità».
La sicurezza informatica non è più un “scelta superflua”, ma è diventata un fattore vantaggio e competitività. “Diffondere la cultura della sicurezza informatica è un fattore decisivo per il Paese non solo in chiave difensiva”- si legge su “Il Futuro della Cyber security in Italia”- ma soprattutto per stabilire una reale e forte crescita economica. “La trasformazione digitale cambia il modo di fare industria”. Con queste parole R. De Nicola (IMT Scuola Alti studi di LUCCA) e P.Prinetto (Politecnico di Torino e Direttore del laboratorio di Cybersecurity del CINI) ci spiegano qualcosa che sta avvenendo sotto i nostri occhi, ma che forse non riusciamo ancora a definire pienamente.
La “nuova industria” che descrivono è una realtà che deve affrontare nuovi scenari e, soprattutto, una serie di “nuove” minacce: il principio del “tutto connesso sempre” porta con sé l’inevitabile rischio che possibili attacchi informatici compromettano importanti dati sensibili.
«A fronte di una continua e sempre più complessa crescita delle tipologie di attacco – scrive la scuola in una nota – non troviamo ancora una parallela crescita nel campo della consapevolezza e standardizzazione di eventuali misure preventive. E soprattutto non troviamo una sufficiente forza lavoro qualificata nel settore della “cybersicurezza”.
Occorre invertire questa tendenza attraverso azioni reali che coinvolgano Scuola- Università-Pubblica Amministrazione e mondo produttivo. Occorre iniziare una vera e propria sensibilizzazione dei cittadini, fornire i fondamentali della Cybersecurity fra i banchi di scuola, puntare su una formazione professionale continua e su un addestramento per tutti gli operatori del settore e incrementare la ricerca e l’alta formazione su questo tema.
È un piano concreto e reale e l’IIS “E.Mattei” di Recanati compie la sua parte attivamente».