domenica, Novembre 17, 2024

«Babbo mette la freccia all’ultimo
e qualche volta non la mette affatto»

POLLENZA - E' una delle piccanti testimonianze raccolte durante PretenDiamo Legalità, una simpatica ma formativa lezione web per alunne e alunne del Comprensivo cittadino con gli ispettori Stefano Ronconi della Polizia Stradale e Claudio Tarulli della Polizia Postale

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“PretenDiamo Legalità” è il titolo dell’incontro che ha coinvolto ragazzi e ragazze delle classi 4A, 4B, 5A e 5B di Pollenza, 5A di Casette Verdini, 4A e 5A di Sforzacosta, tutti appartenenti all’Istituto Comprensivo “V. Monti di Pollenza. L’incontro, promosso congiuntamente dalla Questura, dalla Polizia Stradale e dalla Polizia Postale, si è svolto online in un simpatico dialogo tra le parti coinvolte.

Alunne e alunni hanno accolto con grande stupore e interesse gli ispettori Stefano Ronconi della Polizia Stradale e Claudio Tarulli della Polizia Postale in una lezione web molto partecipata.

L’ispettore Stefano Ronconi ha iniziato raccontando le sue disavventure da bambino e poi da adulto come utente della strada e, soprattutto, come poliziotto in servizio. Da bambino, andando in bicicletta, si è rotto il gomito destro, da adulto si è ribaltato con l’auto. Così ha fatto capire ai bambini quali rischi ci sono nell’andare per strada e quanto dure siano poi le conseguenze di un atto sbagliato. «Ci sono i dispositivi di sicurezza – ha detto l’Ispettore – il casco per la bicicletta e le cinture per l’auto. E sempre la prudenza. Mai il cellulare. E attenzione all’overboard.»

L’Ispettore Ronconi è entrato talmente in confidenza con gli studenti, che è stato travolto da una valanga di domande. Con calma e con l’autorevolezza del suo ruolo, in modo semplice e chiaro, il poliziotto ha risposto a tutti i quesiti che gli sono stati posti. Ha raccolto anche delle “piccanti” testimonianze degli alunni e delle alunne della primaria, ma ha promesso di non avvalersene: «Babbo mette sempre la freccia all’ultimo momento e qualche volta non la mette affatto.»

Poi c’è stato l’intervento dell’isp. Claudio Tarulli della Polizia Postale. Ha parlato del cellulare e dei pericoli che nasconde, della privacy verso se stessi e gli altri. Ha iniziato mostrando tre video della Smile and Learn, azienda che produce materiale didattico ed educativo.

Il primo video era un cartone animato,”Il mio primo smartphone – Consigli di utilizzo per bambini”. «Il cellulare che oggi – ha detto l’ispettore – è un regalo che si riceve per la prima comunione, all’età di 9-10 anni, permette di entrare nel web, di conoscere nuovi amici da tutti le parti del mondo, di giocare online, guardare video, ascoltare musica, inviare messaggi ed imparare molte cose. Ma poi il cellulare richiede anche il rispetto di alcune regole basilari. La comunicazione virtuale dev’essere come quella reale: non si tratta di pulsanti, ma di persone. Fare molta attenzione alla condivisione di foto ed informazioni; non tutto ciò che si vive è condivisibile; e non bisogna passare troppo tempo sugli smartphone.»

Il secondo video presentato dall’Ispettore Tarulli metteva in luce i pericoli della violazione della privacy:
“Privacy online per bambini – Protezione e sicurezza su Internet”. L’Ispettore ha evidenziato che mettere in pubblico troppo materiale della propria vita quotidiana, rende vulnerabile la persona: i male intenzionati potrebbero venire in possesso dei suoi dati (indirizzo, numero di telefono, preferenze) e quindi raggiungerla facilmente. L’Ispettore ha dato una serie di consigli su come evitare che le informazioni private siano diffuse: attraverso il controllo dell’impostazione della privacy, delle app che si usano e delle password, che non devono essere troppo facili. «E soprattutto rivolgersi ai propri genitori, specialmente quando si teme qualche pericolo.»

Un terzo video, “Cyberbullismo – Cosa puoi fare per evitare il cyberbullismo?” poneva l’attenzione sugli atteggiamenti corretti da avere nei confronti del prossimo, specialmente quando si usano i social:
usare un linguaggio appropriato che non urti la sensibilità delle persone, evitare di ridere quando si vedono foto imbarazzanti, postate da qualche compagno, sollecitare i compagni a cancellare il materiale postato, chiedere scusa quando si offende la sensibilità altrui per un linguaggio non appropriato, evitare di diffondere confidenze degli amici.

Insomma, l’accento è stato posto sui comportamenti corretti da attuare nell’uso dei social network.
L’attenzione ed il coinvolgimento dei ragazzi nell’incontro con gli Ispettori sono stati sempre alti, gli interventi sono risultati molto pertinenti, adeguati alla fascia d’età degli alunni.
L’incontro si è protratto fin quasi alle 12.40. Gli agenti di polizia hanno saputo ben gestire la non facile lezione online, avendo attive ben due stanze di Meet, una per la Scuola Primaria di Pollenza ed un’altra per Casette Verdini e Sforzacosta.
Agli agenti va il plauso ed il ringraziamento della dirigente scolastica e di tutto il personale insegnante coinvolto.

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