di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)
Imparare il tedesco e divertirsi pure. Sembra utopia e invece l’idea vincente di un team di studenti e studentesse del Liceo Da Vinci da spopolando in tutto il mondo. Si chiama Triboo ed è un mix fra il Trivial pursuit e Taboo, ma tutto in lingua teutonica.
Un modo per imparare la lingua, per conversare e per divertirsi come in un normale gioco dove l’aspetto ludico non deve essere secondario. E sono stati questi ingredienti che hanno portato Rebecca Squadroni ed Enrico Basili (5E), Elena Ciarrocchi, Maria Chiara Cannella e Giulia Postacchini (5 F) assieme ai ragazzi che l’hanno scorso hanno preso la maturità Mariam Al Khatib, Gloria Grilli, Noemi Mignani, Sharon Paoloni, Elisa Tarquini, Marianna Francesca Venanzi e Francesca Pia Vigilia del liceo Da Vinci di Civitanova a vincere il primo premio del concorso nazionale Goethe Institute Unternehmen Deutsch-Tedesco Piazza Affari. Ma, cosa ancor più sorprendente è stata la messa in produzione del gioco da parte dell’azienda partner, la loretana Eli che ha distribuito il gioco nei suoi circuiti e convintissimi dell’idea e della possibilità di diffusione commerciale lo hanno anche tradotto per il mercato europeo in spagnolo, inglese, francese e italiano. «Il risultato è stato molto gratificante quanto inaspettato – ha commentato la professoressa Rita Baldoni che assieme alle colleghe Daniela Treggiari e Lucia Giuliano hanno seguito l’iter del progetto – non avevamo idea di arrivare al primo posto, hanno partecipato 22 classi e 19 scuole dal Trentino alla Sicilia. Il fatto straordinario di ciò che è successo è che per la prima volta che un’idea creata dai ragazzi viene realmente prodotta dall’azienda.
È piaciuta così tanto alla Eli che poi è stata tradotta e addirittura il Goethe Institute lo ha acquistato in maniera massiccia per tutte le sue sedi in tutte le lingue. Anche studiare tedesco può essere divertente e abbiamo dimostrato che una scuola può entrare nel mercato e essere parte attiva del tessuto sociale». Il gioco nasce come evoluzione di un altro gioco da tavolo nato da un’idea delle docenti, “Das Raupenspiel” il gioco del bruco, un gioco linguistico che invita a ragionare sulla comune radice che alcuni lemmi condividono sia in tedesco che in inglese. «Partendo da quell’idea abbiamo elaborato una specie di incrocio fra il Trivial Pursuit e Taboo. È un gioco di conversazione -spiega Enrico Basili – ci sono delle carte e ci si muove sul tabellone del gioco. Quando ci si ferma su un colore, ad ogni colore corrisponde un ambito tematico e su ogni carta c’è una parola. Il giocatore deve provare a far indovinare quella parola utilizzando una serie di altre parole che arrivano in aiuto (nella versione facilitata) e che invece non vanno utilizzate nella versione più avanzata. I due livelli corrispondono alle diverse conoscenze della lingua». Un’esperienza di grande fascino per gli studenti che hanno potuto veder realizzata una loro idea e che hanno, grazie al premio, effettuato anche un periodo di alternanza scuola lavoro nella sede Bosch di Milano. «La cosa bella che caratterizza questi risultati – conclude la preside Valentina Cannizzaro – è che la scuola riesce ad assecondare lo sviluppo della creatività dei suoi allievi. Qui si studiano con molto rigore le discipline ma concorsi come questi mettono in luce che i nostri studenti oltre alle skill hanno anche quel qualcosa in più che li renderà persone di successo».