di Petra Carsetti*
Ve la ricordate la canzoncina che Corrado rese famosa? Magari molti di voi non l’hanno mai sentita, ma in casa di sicuro c’è chi l’ha cantata. Se la trovate ascoltatela: è divertente. Dice Carletto non mangiare la marmellata, Carletto non tirare la coda al gatto, Carletto di qua Carletto di là, Carletto questo non si dice, questo non si fa. Ebbene sì, sembra che fin dalla primissima infanzia in poi dobbiamo fare i conti con i divieti, con i permessi, con un mondo di regole.
https://youtu.be/GeiMEH4NLtE
Capire subito a che servono non è facile; anzi, diciamoci la verità, è piuttosto noioso ubbidire alle regole. Se però scoprissimo che anche i grandi devono stare alle regole? No, mica solo il divieto di sosta o il limite di velocità o l’orario di lavoro. No, ci sono altre regole: come il buongiorno, il rispettare la fila, il lavarsi… Beh forse se sapessimo che anche i grandi sono stati piccoli e che fin da piccoli anche loro hanno fatto i conti con i dettami e che anche se cresciuti devono ancora rispettarli, allora forse il sacrificio di impararli e metterli in atto sarebbe più sopportabile. Le cose stanno proprio così: le regole ci sono, ci sono state e ci saranno sempre e con loro dobbiamo fare i conti. Tanto vale prenderle dal verso giusto. E se prendessimo anche passione a giocarci? E se scoprissimo che ci sono delle regole che ci fanno sembrare più belli ed essere più bravi. E che magari ci aiutano anche a stare meglio con gli amici e a evitarci i rimproveri di mamma, di papà e di tutti i parenti? Ecco mettiamola così: oggi parliamo delle regole buone, di quelle che ci fanno comportare meglio e dunque ci aiutano a stare meglio con noi stessi e con gli altri. Oggi parliamo di Galateo, che se ci facciamo amicizia da piccoli, diventa un alleato gentile e robusto. Ma cos’è questo galateo?
Il galateo è quella materia che indica come comportarsi al meglio, quali sono le buone maniere, ecco perché ci viene trasmesso nella nostra quotidianità sin da quando siamo piccoli.
Tutto iniziò dalla volontà del Vescovo, Monsignor Galeazzo (Galeatium, e da qui galateo) Florimonte, che chiese (intorno alle metà del 1500) di far mettere per iscritto le regole del buon comportamento invitando Giovanni Della Casa a farne un libro/guida per i suoi invitati.
LA NETIQUETTE – Pensate che quelle stesse regole sono tutt’oggi valide e se ne sono aggiunte altre, più moderne come quelle dei social network andando a costituire la Netiquette, ossia l’etichetta nel mondo del Net. Prendo spunto proprio da questo nuovo universo, che tra l’altro utilizziamo tutti così come faccio io nei miei post “Pillole di Galateo di Petra” su Facebook e su Instagram, per indicarvi in forma 4.0 quali sono le regolette per Internet che sono pensate per favorire il reciproco rispetto – e le buone maniere – tra i naviganti.
Innanzitutto buona norma sarebbe non telefonare e non messaggiare (anche con WhatsApp) dalle 21,30 alle 8,30 della mattina, così come non si dovrebbero mandare i primi messaggi con un nuovo contatto senza farsi riconoscere; scrivete almeno il nome (e il cognome sarebbe ancor meglio).
In ogni caso, non è previsto per la Netiquette, l’utilizzo di parole accorciate, finte sigle o inglesizzate: non tutti potrebbero capirle! Come è ovvio, ma questo lo sapete bene, sono bandite le parolacce e il turpiloquio, come anche scambiarsi foto o video senza che chi è ripreso sia consenziente e vi abbia autorizzato a diffonderle. Queste autorizzazioni andrebbero richieste anche se volete iscrivere e far partecipare un vostro contatto in un nuovo gruppo WhatsApp: mai far entrare o far uscire un conoscente senza averlo avvertito prima, potrebbe essere un bel dispetto e una grande scocciatura per lui (questo vale anche per i gruppi su Facebook e su tutti gli altri social). Guardate che in Internet resta memoria e traccia di tutto. Se pubblicate una foto o fate degli apprezzamenti, o mandate un video che possono offendere o solo provocare un’angoscia a un vostro amico o a una vostra conoscente, non solo quello “sgarbo” esisterà per sempre, ma non sarà difficilissimo arrivare fino a voi. Fate attenzione anche a non mandare a raffica 50 messaggi per esprimere un solo concetto: lo so che richiama più facilmente l’attenzione del destinatario e che può essere divertente tra amici, ma il continuo suono dell’arrivo del messaggio può risultare fastidiosissimo. Non a caso, quando siamo a scuola in presenza, ma anche in Dad, il cellulare va spento, se siamo a casa d’altri, il cellulare va silenziato e usato il meno possibile.
Fate inoltre moltissima attenzione all’uso di Internet, dei social media e dei canali ad essi collegati: se capitate in pagine strane fatele vedere subito ai vostri genitori, se venite contattati da persone che non conoscete fatevi consigliare da un adulto, se inoltre i vostri amici vi tirano dentro in Challenge o in “catene di Sant’Antonio” rifiutatevi e non le replicate: alla fine dei conti sono pericolose e niente affatto divertenti, oltreché bandite per la Netiquette
Ma una delle regole che mi sta più a cuore raccomandarvi è quella di non utilizzare mai gli strumenti elettronici come telefonino, Ipad o pc a tavola. Quando ci si siede attorno al cibo si partecipa ad un momento importante della vita: la tavola è il ritrovo degli affetti o degli scambi, a tavola si chiacchiera, ci si confronta, si scambiano emozioni, ricordi ed anche nozioni, questo è il vero social network. E in più ha il vantaggio di offrire cose buonissime! Dunque perché guastare questi momenti così appetitosi e importanti con i dispositivi elettronici? Se li lasciate perdere è salutare sia a livello igienico, ma anche a livello mentale e affettivo.
Avete purtroppo fatto l’esperienza della Dad (didattica a distanza) e sapete quanto è duro studiare così, ma non solo per la difficoltà di apprendere, per l’attenzione che cade insieme alla connessione, per le informazioni che vi arrivano fredde e diciamo la verità solo virtuali, ma anche perché non avete modo di scambiarvi le esperienze di ogni giorno, di sentirvi in relazione e in comunità con gli altri, un’esperienza che è fondamentale per la crescita di ogni individuo, adulto, ragazzo o bambino che sia.
Avrete avuto occasioni proprio in DAD, di dover mandare una mail ai vostri insegnanti. Sappiate che anche questa moderna lettera ha dei dettami per poter essere inviata: il mittente deve essere sempre ben riconoscibile, ecco perché è sempre fortemente consigliato scegliere un indirizzo e-mail che contenga il vostro nome e cognome; allo stesso modo è obbligatorio che deve essere ben chiaro indicare l’oggetto scritto nell’e-mail mentre in alto a sinistra ci sarà specificato il nome del destinatario (il vostro insegnante) anticipato dalla parola Egregio, Gentile o Chiarissimo. Concluderete la mail con dei ringraziamenti o dei saluti, saluti che sono obbligatori anche quando inizia o finisce la lezione in Dad o in presenza! Eviterete inoltre di inviare l’e-mail in orari notturni; buona norma sarebbe quella di rispettare la fascia oraria valida anche per i messaggi; è corretto, oltreché cortese, rispondere a tutte le e-mail o agli sms che ci arrivano, anche se la risposta può essere scomoda o impegnativa.
Ma la vera regola davvero da ricordare è quella di non restare ore e ore “baggati” davanti al cellulare, ai videogiochi, all’Ipad o al computer come se non ci fosse un domani: questi strumenti sono importantissimi per la funzionalità che hanno, per l’utilizzo che se ne può fare per facilitarci la vita, ma attenzione sono solo strumenti, lo scopo del nostro vivere quotidiano è un altro: vivere al meglio le emozioni, fare al meglio i nostri doveri, coltivare le amicizie. Internet, i computer, lo smartphone ci servono, ci aiutano. Spesso anch’io mi trovo a constatare come sia comodo oggi googlare per reperire un’informazione, ma finisce lì. Se, per esempio, vi affidate solo a wikipedia per apprendere, diventerete dipendenti da una sola fonte e questo non vi servirà a migliorare e a costruirvi senso critico. La virtualità ci serve, ma noi non dobbiamo servire alla virtualità: non sostituiamola alle conversazioni reali, agli scambi diretti con le persone; i telefonini o computer o i videogiochi non sono né i sostituti delle babysitter, né sono l’unica fonte di divertimento. Una bella partita di tennis, una pattinata o una corsa in bici, date retta, rende di più! E se proprio vi volete divertire con i giochi virtuali e magari state giocando a Fortnite non accompagnate le vostre azioni con parolacce o frasi denigratorie e aggressive! Se postate un Tik Tok, abbiate cura di essere presentabili e non a torso nudo o in mutande, questi “spettacoli” non sono consentiti dal vivo né tantomeno tramite social network! Se mettete una foto sul vostro profilo Instagram, fate caso a ciò che vi circonda e a non fotografare qualcuno che di riflesso in uno specchio si vede con le dita nel naso! Se avete messo un post su Facebook non ci allegate anche il vostro personale like: è naturale che se lo avete postato vi piaccia anche.
Ma soprattutto imparate che il galateo è soprattutto empatia e rispetto, questo vale per la vita reale e anche per quella virtuale!
*Petra Carsetti, maceratese doc, ha studiato con alcuni dei maggiori chef e sommelier di tutta Italia. Da anni è la più stretta coadiutrice di Carlo Cambi, con cui ha scritto diversi volumi per varie case editrici tra cui Deagostini, Sperling&Kuffer, Newton Compton, Carsa, Cinquesensi, con i quali ha pubblicato i best seller La cucina delle Marche, Il Mangiarozzo, Le ricette e i vini del Mangiarozzo, 101 osterie e trattorie di Milano dove mangiare almeno una volta nella vita, 365 Ricette della cucina italiana, Street food, Gusta Roma, Le ricette d’oro delle migliori osterie e trattorie del Mangiarozzo, Guida agli Alberghi e Ristoranti d’Italia. Ha scritto e scrive per numerose testate nazionali tra cui Libero, QN Quotidiano Nazionale, Ville&Casali, La Verità, Panorama. Negli ultimi anni si è specializzata nell’arte dell’apparecchiatura della tavola e nella sua passione: il galateo. Ha frequentato l’Accademia Italiana Galateo, svariate Masterclass e i corsi Ancep (Associazione Nazionale Cerimonialisti Enti Pubblici) diventando così un punto di riferimento nel panorama nazionale per le buone maniere. Insegna nelle scuole, da lezioni private, organizza eventi/cene didattiche per il galateo e ha una rubrica fissa sul portale del settimanale Panorama intitolato Pillole di galateo di Petra e Carlo, oltreché una di cucina. Collabora con associazioni di volontariato per i bambini malati, sempre nell’ambito del bon ton.