Le donne del quartiere fanno street art
per salvare i palazzi dall’abbandono

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IDEA – L’iniziativa del comitato Castelnuovo a Recanati proprio nel giorno della Befana nasce per abbellire alcuni luoghi del rione e riportare l’attenzione delle istituzioni. A realizzare i lavori a maglia, finiti sulle facciate e non solo, un gruppo di volontarie

 

Castelnuovo-ex-asilo

I ricami all’ingresso dell’ex asilo

Sapete cos’è lo “Yarn bombing”? In italiano si traduce “graffiti a maglia” ed è una forma di arte di strada che al posto di scrivere sui muri ci posiziona proprio dei ricami fatti a maglia. Una forma d’arte insomma che quest’anno è diventata lo strumento espressivo addirittura per festeggiare l’arrivo della Befana! Proprio così: a Recanati il comitato quartiere Castelnuovo ha scelto lo Yarn bombing per “scaldare”, con tutta quella lana, luoghi freddi e abbandonati. In particolare l’ex asilo Carancini e l’ex monastero delle Clarisse.

Castelnuovo-ex-Clarisse

Il cuore sul portone dell’ex monastero delle Clarisse

A Castelnuovo l’originale intervento “a maglia” è stato possibile grazie ad alcune volontarie, non solo del rione, che hanno lavorato per circa un mese e il 18 dicembre hanno creato un gruppo WhatsApp per coordinarsi tra loro. Le loro mani hanno prodotto centrini, rosoni, piastrelle di lana colorata che hanno adornato alcune parti della facciata dell’ex asilo. Nel piazzale della chiesa sono stati creati altri addobbi: l’albero è stato rivestito con preziosi centrini e la cannella dell’acqua coperta con un simpatico cappuccio. Anche i vasi davanti alla chiesa non sono sfuggiti al decoro. Davanti all’entrata dell’ex monastero è apparso un grande cuore sospeso come un palloncino tenuto da una bambina che sta correndo, una sagoma rossa in lamiera per gentile concessione dell’artista Federica Amichetti. Per segnalare l’iniziativa e incoraggiare le persone a venire a Castelnuovo è stato vestito anche un albero a Beato Placido con tanto di cartello.

Castelnuovo-piazzale

Il piazzale di Castelnuovo

Per alcune di loro lavorare all’uncinetto, durante le restrizioni antiCovid nei giorni gialli arancioni e rossi del periodo festivo, è stato un potentissimo antistress. Tutte unite da un filo comune hanno sentito la necessità di condividere non solo quello che si sa fare, ma anche la propria espressione interiore. Questa iniziativa collettiva non solo ha abbellito il rione ma ha creato contatti e legami nel segno della bellezza e della creatività, un’unione che oltre ad essere un grido fatto con un “filo” di voce, ma molto vivace, è anche metafora di valori positivi come l’amicizia, il contatto umano e il reciproco sostegno.

Dice il comitato: «La Befana quest’anno a Castelnuovo ha volato sulle ali della fantasia, con la speranza che dall’Epifania, giornata dalla forte valenza simbolica, chi di dovere riprenda a discutere per un progetto mirato al recupero dall’incuria dei due edifici e offrire delle risposte, per non lasciare il rione…appeso a un filo».

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