Tra gite scolastiche e viaggi d’istruzione:
dal 1913 occasioni per scoprire il mondo

Tra gite scolastiche e viaggi d’istruzione:
dal 1913 occasioni per scoprire il mondo

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MUSEO DELLA SCUOLA – Nella giornata mondiale del turismo per studenti e docenti, vediamo come è nata questa preziosa consuetudine

a cura di Logo_MDS_Unimc

Ieri si è celebrata la giornata mondiale dedicata al turismo, un settore fondamentale per molti Paesi ed in particolare per l’Italia, una delle prime mete mondiali grazie al suo immenso patrimonio artistico e culturale. A tal proposito vorremmo parlarvi di una nicchia di tale grande settore, che ci riguarda da vicino: il turismo scolastico.

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La Sorgente

Nel Museo della scuola “Paolo e Ornella Ricca” di Macerata sono conservate tante tessere di quel grande mosaico costituito dalla memoria scolastica dei nostri nonni e genitori grazie ai quali è possibile vivere in prima persona svariate esperienze del passato.
Chi non ha almeno un ricordo legato alle gite scolastiche? In Italia queste esperienze, intese in forma strutturata, hanno un’origine istituzionale nel 1913, quando venne costituito il Comitato nazionale per il turismo scolastico, presieduto dal direttore generale del Touring Club Italiano, che, in collaborazione con i provveditorati agli studi, aveva iniziato a promuovere una serie di iniziative come visite a monumenti e città d’arte, escursioni montane, etc.
L’attività fu affiancata dalla pubblicazione di un periodico intitolato «La Sorgente», rivista mensile di turismo scolastico fondata nel 1917 e pubblicata fino al 1928. Questa rivista divenne uno strumento di promozione delle iniziative organizzate e coordinate dal  Comitato Nazionale; inoltre era uno strumento utile per recensioni varie e per gli insegnanti e tutti coloro che si occupavano del settore.
Complice del successo di simili iniziative nei primi anni ‘20 fu il rapporto tra Touring Club e Ministero della pubblica istruzione, collaborazione che si mantenne buona e che mirava a un proficuo sviluppo.
Tuttavia, le relazioni si raffreddano in seguito alla nascita delle organizzazioni giovanili del regime fascista, che portarono a un irrigidimento del controllo sulle attività ricreative ed educative legate al tempo libero.
Nei primi del Novecento Ottone Brentari sottolineò nel «Corriere della Sera» il ruolo chiave del Touring Club Italiano, come ente fondamentale che portò gli italiani alla conoscenza dell’Italia, poiché solo conoscendo il proprio paese è possibile amarlo.

Un-gruppo-di-studenti-di-Macerata-in-gita-in-Costa-Azzurra-anni-‘50

Un gruppo di studenti di Macerata in gita in Costa Azzurra, anni ‘50

Il turismo scolastico, i viaggi organizzati, i pellegrinaggi patriottici, i treni popolari, le colonie, le nuove strutture alberghiere etc. diedero l’opportunità a gran parte degli italiani di approfondire la conoscenza di un territorio che si stava trasformando ed evolvendo in maniera esponenziale.
Le gite scolastiche erano grandi occasioni per gli studenti di vedere e toccare con mano quello che altrimenti sarebbe rimasto esclusivamente sui libri di testo all’interno dell’aula scolastica. Le iniziative erano molteplici: uscite, viaggi ed escursioni d’istruzione, intrattenimenti ricreativi, gite e pellegrinaggi scolastici. Tra le mete preferite c’era la montagna, seguita dalle città d’arte. Generalmente i ragazzi stavano fuori una mezza giornata o una giornata intera, ma con il tempo, il cambio di mode e lo sviluppo economico i viaggi diventarono più avventurosi e il periodo di permanenza si allungò. Per qualcuno era anche l’opportunità per uscire per la prima volta da casa!
Il significato di base rimaneva sempre lo stesso: un turismo inteso non solo come svago, ma principalmente come un’occasione di crescita spirituale e intellettuale.
Ancora oggi il settore turistico conserva questa particolare attenzione, creando con la scuola una vera e propria pedagogia del turismo, investendo il territorio di un valore educativo, che spesso resta sottovalutato.

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Una scolaresca in gita ai mosaici di Ravenna

André Chastel, storico dell’arte italiana del Rinascimento, definisce il patrimonio italiano un “museo a cielo aperto”, immaginandolo come una sorta di matrioska: le collezioni sono all’interno di un palazzo di interesse storico, che a sua volta sono inserite in un territorio di pregio culturale, connotato da una forte identità.
Il settore turistico è quindi la chiave che ci permette di fruire appieno di questa pluralità identitaria e culturale. In questo senso, gite scolastiche permettevano e permettono tuttora di conoscere e valorizzare la moltitudine di sfaccettature che ci circonda e rappresentano un momento educativo importante per la vita di ogni studente.

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