di Laura Boccanera
Imparare la differenza fra la pesca a fondo e quella con il galleggiante, superare quella piccola diffidenza a maneggiare esche e “bigattini” e imparare l’arte del lancio. La pesca sportiva, un hobby antico, portato avanti da tanti civitanovesi e non solo che già alle prime ore del mattino affollano il porto e dalle banchine si predispongono per pescare. Un’immagine che è tipica di Civitanova, con gli scogli e, sopra, i pescatori con le loro canne. E’ nata proprio per trasmettere questo vecchio sapere e una tradizione locale l’iniziativa che si è svolta a Civitanova “A pesca con mamma e papà” organizzata dall’associazione Il Madiere, associazione che raduna tutto il diporto nautico in collaborazione con l’assessorato alla famiglia. Un’iniziativa che ha richiamato moltissime famiglie anche dalle province limitrofe. Nelle quattro ore di durata si sono realizzati 56 incontri a rotazione della durata di un’ora con 14 postazioni da pesca e 70 fra bambine e bambini che hanno per la prima volta buttato una canna in acqua. A fare da tutor gli associati del Madiere che hanno spiegato ai giovani apprendisti l’arte della pesca, dalla preparazione della canna, il filo, l’amo, le esche, i metodi di pesca. E infine l’attesa, la parte migliore. E i ragazzi e le ragazze hanno anche avuto soddisfazione. Diversi pesci hanno abboccato all’amo. Una soddisfazione impagabile per i più piccoli. «Un risultato positivo che ci spinge a replicare questo evento la prossima primavera – ha detto Gianni Santori del Madiere – accogliendo l’invito delle famiglie che hanno molto apprezzato l’iniziativa. Il mare è una scuola di vita ed avvicinare i giovani allo sport della pesca è spesso il primo passo per andare oltre, verso altre specialità nautiche come le attività subacquee, la vela ed il diporto: è la storia di tanti appassionati del mare come noi siamo». «Ringrazio il Madiere e la guardia Costiera, nella persona della comandante Ilenia Ritucci, per la bella sinergia che ha portato a questa iniziativa concreta aperta a tutti, inclusiva, che valorizza le risorse della nostra città e mette al primo posto l’importanza del tempo condiviso in famiglia – ha aggiunto l’assessore Barbara Capponi -questa è la “città con l’infanzia” di cui parliamo da anni e di cui essere tutti orgogliosi, in cui ciascuno, nel proprio ruolo, si impegna attraverso i propri talenti e passioni a creare valore aggiunto per tutta la cittadinanza, a partire dai più piccoli. Siamo pronti a primavera a ripetere l’iniziativa, date le numerosissime richieste e l’ottimo riscontro».
Buone iniziative devono essere più frequenti