venerdì, Novembre 22, 2024

Foto sulla scalinata del “Galilei”,
cosi studenti e studentesse
festeggiano la maturità

MACERATA - Le prove al liceo scientifico sono terminate la scorsa settimana. Riccardo Fermani, uno dei giovani neo diplomati, racconta la sua esperienza: «I professori ci hanno messo tutti a nostro agio. Sono uscito con 90, ora mi preparo ad entrare a Medicina»

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Riccardo Fermani all’uscita di scuola il giorno del suo esame di maturità

di Elisabetta Pugliese

Una foto molto simbolica sulla inconfondibile scalinata del liceo scientifico “Galilei” di Macerata. Così studenti e studentesse hanno concluso il loro percorso di studi. Una sorta di “iniziazione” alla vita da maturi dopo un esame in presenza molto insolito e che passerà alla storia per le modalità con cui è stato organizzato. «In questi mesi gli studenti hanno avuto modo di sperimentare sulla loro pelle che la maturità si conquista anche nel modo di affrontare una situazione nuova e diversa – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook del liceo “Galilei” – Con la consapevolezza che hanno acquisito della loro forza e del loro coraggio, si preparano ora a vivere il loro futuro. Siamo orgogliosi e felici di averli accompagnati in questo difficile, quanto determinante, percorso. In bocca al lupo per tutte le vostre prossime tappe!». A raccontare le emozioni di quel giorno Riccardo Fermani, studente del liceo scientifico “G. Galilei” di Macerata e rappresentante di classe. «I giorni precedenti all’esame ero un po’ agitato, ma una volta entrato in aula tutto è svanito e mi sono rasserenato. È stato vissuto in un anno particolare, ma in fondo non sono cambiate molte cose. Ora ho concluso il mio percorso di studi, con la valutazione di 90. I compagni e gli insegnanti mi mancheranno moltissimo, così come gli anni del liceo. Adesso con l’università tutto cambierà, ma porterò nel cuore un bellissimo ricordo».

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Altri alunni del liceo “G. Galilei” al termine del loro esame

Secondo Riccardo Fermani, l’esame di maturità è solo l’ultimo step di un percorso molto ampio ed importante, un periodo di cinque anni che nella valutazione finale deve avere il suo peso: «Sono sempre stato un sostenitore della meritocrazia – afferma – non si può giudicare un ragazzo solo in base ad un colloquio orale, perché in quel momento ci sono molti fattori, come l’ansia o l’emotività, da considerare e valutare. Credo bisognerebbe vedere ciò che uno studente ha fatto in tutti e cinque gli anni di scuola, e in effetti quest’anno il percorso scolastico copriva il 60% della valutazione finale, quindi per me è un enorme passo avanti». La maturità stavolta è stata molto particolare, ed è andata a concludere un anno difficile, ricco di novità e necessità di adeguarsi: «Per quello che abbiamo vissuto con la didattica a distanza, fare il colloquio in presenza è stato strano – commenta Riccardo Fermani – perché era da tantissimo che non vedevamo i nostri insegnanti in faccia, era come se avessimo perso l’abitudine. Sia loro che il presidente di commissione sono stati disponibilissimi, hanno compreso perfettamente la situazione e ci hanno messo subito a nostro agio. Il mio esame è andato bene, per me come per molti altri lo studio è stato costante al di là del Covid-19, quindi sono soddisfatto».

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L’esame era diviso in tre parti. Prima di tutto c’era l’esposizione dell’elaborato di indirizzo, nel caso di Riccardo riguardante matematica e fisica, poi quella di italiano, con un discorso generale sull’autore, ed infine un’interrogazione interdisciplinare che verteva sulle altre materie. «Gli elaborati li avevamo già affrontati in questi mesi – spiega il giovane neo diplomato – era come se le prime due parti della discussione orale riprendessero la prima e la seconda che normalmente si fanno scritte. Uscito mi sono sentito libero e consapevole di aver concluso il mio percorso di studi nel migliore dei modi. Sono molto contento». Riccardo Fermani è appassionato da sempre del corpo umano e scienza, e volendo trasformare ciò che ama in un percorso di studi si sta preparando per entrare alla facoltà di Medicina: «Ho addirittura fatto l’alternanza scuola-lavoro all’ospedale di Macerata, l’ambito medico mi è sempre piaciuto – conclude – Ora comincia un nuovo percorso, che sicuramente sarà molto diverso rispetto agli anni del liceo. Dovrò trovare nuovi compagni e spesso frequenteremo corsi diversi, il rapporto con i professori sarà decisamente un’altra cosa. Porterò sempre nel mio cuore il bellissimo ricordo di questi anni passati a scuola». 

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1 COMMENT

  1. Grande Ricki ho sempre saputo di avere nipoti eccezionali, del resto con uno zio come me.
    Bravissimo, un grande in bocca al lupo per tutto quello che sceglierai di fare nella vita.

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