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Oggi, 3 luglio 2020, possiamo dire che la scuola sia ufficialmente chiusa e che siano iniziate le vacanze estive… anche se, come tutti sappiamo, in questo “strano” anno da molti mesi ormai le scuole di tutt’Italia sono rimaste chiuse e le lezioni in presenza, sostituite dalle lezioni “virtuali”: attraverso lo schermo di un computer, di un tablet o di uno smartphone.
Che nostalgia dei compagni di scuola, vero? E un po’ anche della maestra, dite la verità….
Ora, nei mesi estivi, naturalmente vi godrete un po’ di meritato riposo con la famiglia e gli amici: in montagna, al mare, in campagna o dove preferite. Ma certamente alcuni di voi avranno ricevuto dalla maestra qualche lettura o semplice compito da svolgere nei momenti di pausa, giusto quel tanto che serve per ripassare il lavoro fatto e ricominciare, con il nuovo anno, più energici e motivati di prima. A qualcun altro, invece, la maestra avrà consigliato un “Libro di Compiti per le vacanze”.
Sicuramente li conoscerete: sono quei libriccini – pensati per ogni diverso anno scolastico (dalla primaria fino… alle superiori!) – che contengono piccoli esercizi, giochi e varie attività per il ripasso di tutte le materie. Un modo, insomma, per ripassare divertendosi…Ma una cosa che forse non sapete è che… questi utili libretti hanno più di 100 anni!
Anche i nostri nonni e bisnonni – e i nonni dei loro nonni – ricevevano questi libriccini che li aiutavano durante le vacanze a ripassare quanto avevano imparato durante l’anno, ma anche a esercitarsi nelle materie in cui si sentivano meno sicuri.
Prodotti dagli editori scolastici già dalla fine dell’Ottocento come strumento di supporto per i maestri (e per i genitori), questi volumetti erano caratterizzati innanzitutto dalle dimensioni di un quadernetto: facile da portare in borsa o in valigia. In secondo luogo erano costituiti da poche paginette, perché il lavoro non doveva essere troppo pesante.
Infine, non di rado erano abbelliti da copertine adornate da decori o vignette in bianco e nero (negli esemplari più antichi) o da scenette giocose dai colori sgargianti.
Spesso disegnate da famosi illustratori, le copertine infatti dovevano attirare la curiosità dei genitori (che li compravano), oltre che dei bambini e delle bambine che li avrebbero usati.
Allora come oggi queste piccole pubblicazioni proponevano semplici attività organizzate per ogni giorno della settimana – ma con la raccomandazione di dedicarvi non più “un’oretta sola al giorno”, la quale non farà che “renderti più cari i tuoi balocchi, più divertenti le passeggiate, più allegri i ritrovi con i tuoi compagni”.
L’organizzazione quotidiana del lavoro estivo era chiara fin già dal titolo, infatti questi libretti si intitolano: “Mezz’ora al giorno”, “Giorno per giorno”, “Un’ora di sosta”, “Un po’ al giorno” o “Ogni giorno una linea” (che richiama il detto latino Nulla dies sine linea, a significare: “nessun giorno senza scrivere”). Questi titoli indicavano insomma che lieve – ma costante – dovesse essere il lavoro che si richiedeva agli alunni in vacanza.
Durante il Ventennio questi libretti risentirono – tanto nei contenuti come nelle immagini e nei simboli grafici – della propaganda del regime. Ecco che allora i compiti diventano “I compiti dei Balilla” o “delle Piccole Italiane”. Questi infatti erano i nomi che i bambini e le bambine assumevano quando si iscrivevano nelle associazioni giovanili del partito fascista.
Un’ultima curiosità: questi libriccini di compiti non erano pensati solo per il periodo estivo bensì per tutte le vacanze previste in ogni periodo dell’anno scolastico (natalizio, pasquale ecc.). Ecco che troviamo un “Intermezzo operoso per le vacanze invernali” che propone letture, esercizi, ripassi e soprattutto molti giochi (enigmi, indovinelli, rebus, giochi matematici). Queste “occupazioni ricreative” permettevano ai bambini, anche nel tempo estivo, di imparare divertendosi.
Tra le varie attività presentate in questi quadernetti ne abbiamo trovate alcune di veramente divertenti, che ci piacerebbe proporvi nella nostra rubrica settimanale di indovinelli e giochi di parole.
Siete curiosi di scoprirli insieme a noi? Allora, anche se siete sotto l’ombrellone, chiedete al papà o alla mamma di accendere il cellulare e di andare sulla pagina Facebook del Museo della Scuola “Paolo e Ornella Ricca”. E mettetevi alla prova. Quanti di voi riusciranno a risolvere questi semplici giochi ideati per bambini di 100 anni fa?