All’interno dell’ormai consueto appuntamento settimanale col Museo della scuola “Paolo e Ornella Ricca” parliamo di uno dei momenti più piacevoli nella vita di bambini e ragazzi, quello del gioco. Ognuno di noi, anche chi è un po’ più grande, ricorda bene i propri giochi favoriti, durante i quali si possono creare amicizie destinate a prolungarsi per tutta la vita.
Per celebrare la giornata mondiale del gioco (fissata al 28 maggio di ogni anno), il Museo della scuola “Paolo e Ornella Ricca” intende presentare ai lettori di Cronache Maceratesi Junior una breve selezione di immagini tratte dal laboratorio intitolato Ora di ricreazione: i giochi di una volta. Eh sì, perché anche senza videogame o giochi super tecnologici, pure un tempo bambine e bambini sapevano divertirsi. Erano giochi semplici o di recupero, come il lancio delle biglie o la corsa dei tappi, magari contenenti al loro interno i ritratti dei ciclisti più famosi.
E “la campana”, come dimenticarla? Si gioca in tutto il mondo, un tempo come oggi, e ha i nomi più diversi, da pantocco a pàmpano.
Certo, anche tanti anni fa c’erano giochi più sofisticati e riproduzioni più semplici, l’importante era – ed è ancora adesso – armarsi di tanta fantasia. Chi ad esempio non poteva disporre di un bel cavallo a dondolo di legno spesso ripiegava su un semplice ramo o un bastone, in groppa al quale conquistare territori sterminati o fuggire dall’inseguimento dello sceriffo.
Molti di questi giochi si possono riprodurre facilmente anche oggi. Vi proponiamo quello delle “biglie a bersaglio”: si disegnano quattro cerchi – con un gessetto sul marciapiede di casa o una corda bassa se dentro le mura domestiche – ciascuno contrassegnato da un valore di punteggio crescente man mano che ci si sposta verso l’anello posto al centro del centro. Ogni giocatore a turno deve lanciare tre biglie puntando proprio verso l’anello centrale; vincerà chi otterrà il punteggio più alto. Provate! E, se volete, raccontateci i vostri giochi preferiti, di una volta o di oggi.