In questo periodo le scuole hanno proseguito le loro attività attraverso la didattica a distanza, che prevede le lezioni in videochiamata e l’utilizzo di tutte le tecnologie disponibili per i compiti e i progetti. Certamente è uno strumento che ha molto sostenuto gli istituti, consentendo ai giovani di proseguire nel loro apprendimento e agli insegnanti di continuare a star loro vicini e di svolgere il loro mestiere. Per una scuola come il liceo artistico “Cantalamessa” di certo non è semplice lavorare a distanza, specie perché gran parte della formazione degli studenti e delle studentesse è pratica, e si svolge direttamente nei laboratori. Ciò nonostante, i ragazzi e le ragazze non si sono lasciati abbattere da un periodo di grande difficoltà, ed hanno prodotto degli elaborati belli e ben costruiti. A raccontare le loro avventure, sono i loro professori. Alcuni di loro hanno già spiegato i progetti dei loro studenti e studentesse, oggi è la volta di Adriano Sandroni, docente di Discipline Classiche e Pittoriche.
«Nei primi giorni di sospensione delle attività didattiche ho pensato molto a come poter procedere con la mia materia in questo momento molto complicato per una disciplina laboratoriale come la mia. L’impossibilità per i ragazzi di reperire certi materiali e le oggettive difficoltà di accompagnare gli studenti in un percorso insolito, come la produzione di un oggetto tridimensionale (modellato o scolpito che fosse), mi hanno costretto a dividere il lavoro in due parti: la prima, quella teorica in “sostituzione” (rabbrividisco al pensiero che si possa “sostituire la pratica con la teoria” in questa disciplina, ma l’ho trovato inevitabile) al lavoro manuale con la somministrazione di dispense sulle tecniche di lavorazione plastica e sui vari materiali, e quella pratica con l’approfondimento dell’indagine del volume e della tridimensionalità attraverso il disegno, il segno e il chiaroscuro. Durante il primo quadrimestre abbiamo già affrontato l’argomento e introdotto (soprattutto con le classi seconde) l’analisi anatomica di particolari del viso (poi passati dalla grafica alla plastica in un momento subito pre-Covid). Ho deciso di sfruttare il lavoro della prima metà dell’anno scolastico come trampolino per lo studio ancora più approfondito della figura umana, attraverso l’analisi anatomica di alcune parti del corpo. Ho richiesto l’attenzione alla forma, al chiaroscuro come indicatore grafico del volume ed alla restituzione delle texture (delle ossa e dei muscoli) come trattamento della superficie. Successivamente ho assegnato un’esercitazione sul ritratto (riproduzione grafica di soggetti scultorei), sempre con gli stessi requisiti richiesti in precedenza in merito alla forma, al chiaroscuro ed alla texture. Credo che, nonostante gli studenti appartengano al biennio, molti dei lavori siano di altissimo livello. Come ultimo esercizio, che attendo per la fine del mese, e come “test” sulle dispense teoriche che ho distribuito, ho richiesto l’elaborazione di un bozzetto scolpito su una saponetta da bucato su soggetto a piacere».
Ecco gli elaborati realizzati da studenti e studentesse delle classi 1E, 2E e 2B per Discipline Classiche e Pittoriche: