di Elisabetta Mascellani
Qualche stoppino, cera d’api profumata, mani di bambini e bambine, ed ecco che, nell’aula magna della scuole di Montefano, con la preparazione delle candele, il 30 novembre scorso è iniziata la magia dell’Avvento, l’attesa del Natale.
Ma è stata solo la preparazione all’Avvento. La festa inizierà domenica prossima, 8 dicembre, giorno dell’Immacolata, con la messa alle 11 e proseguirà nel pomeriggio, alle 18, sul sagrato buio. Saranno i canti e le voci della Corale “Oddo Marconi”, alla luce di quelle candele finalmente accese, ad accompagnare il gesto dei bambini più piccoli che appenderanno le loro letterine ai rami dell’abete che sovrasta la piazza del paese. Pensierini, desideri espressi con i primi esercizi di scrittura. E finalmente, con l’accensione delle sue mille luci, il grande albero prenderà vita, illuminando il buio dell’inverno. Fin dal tempo della cultura nordica pagana, la festa delle luci segna il periodo che precede il solstizio d’inverno il 21 dicembre, quando le giornate riprendono ad allungarsi. Nel tempo circolare è la ripresa dell’anno solare. È un tempo ricco di leggende e l’abete rosso, albero sempreverde, quindi semprevivo, è simbolo di vita. Anche per i romani, l’attesa del giorno del solstizio d’inverno, la festa del Sole invictus, era l’attesa dell’inizio del nuovo anno solare ed era diffusa l’usanza di addobbare le case con rami di abete. Il rito si rinnova nel calendario cristiano, nell’Avvento, l’attesa, durante le quattro domeniche che lo precedono, del Natale. Nella speranza, per noi, che il Bambino, con l’albero, accenda anche la luce di uno spirito nuovo.