Crowdfunding per rendere fruibile un atlante risalente al XVII secolo, contenuto all’interno dell’antico fondo della biblioteca di San Severino, attualmente visitabile solo su autorizzazione a causa del sisma.
L’Istituto tecnico tecnologico “E. Divini” ha attivato il modulo “Creazione di una piattaforma di crowdfunding per le opere terremotate da restaurare”, nell’ambito del progetto Pon, Potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico, paesaggistico “Patrimonio Culturale Marche: ritorno al futuro”, finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Lo scopo del modulo è quello di costruire una piattaforma di crowdfunding per il restauro di opere danneggiate dal sisma, il tutto accompagnato dalla descrizione delle varie tecniche di restauro proposte, in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato argomento.
Le lezioni, di tipo laboratoriale, si sono svolte da ottobre a novembre. I partecipanti hanno scoperto la realtà aumentata e quella virtuale, costruendo così una bottega digitale insieme all’aiuto della professoressa Giuliana Guazzaroni, esperta esterna, dell’ingegnere Monia Monaldi, tutor d’aula, e della professoressa Sonia Palmucci. Questo progetto ha stimolato nei ragazzi e nelle ragazze la voglia di scoprire e di dare spazio alla propria creatività.; inoltre, i partecipanti hanno analizzato e selezionato le migliori piattaforme di Crowdfunding per presentare la proposta emersa nel corso delle lezioni.
L’obiettivo del corso è stato consentire a ciascun partecipante di scegliere consapevolmente tra diversi media, per creare un racconto o un’esplorazione immersiva a tema finalizzata alla raccolta fondi dal basso per opere danneggiate. Al termine delle lezioni è stato prescelto e presentato un progetto per la creazione di un’applicazione digitale, per rendere fruibile l’atlante risalente al XVII secolo e contenuto all’interno dell’antico fondo della biblioteca di San Severino , attualmente visitabile solo su autorizzazione a causa del sisma. Inoltre, al fine di selezionare opere per il crowdfunding, si sono visitati l’ex carcere e l’annessa biblioteca, il centro storico; il santuario della Madonna dei Lumi, il monastero di San Severino Marche e la pinacoteca.