Nei giorni scorsi ha avuto luogo il “Fibonacci day”, la prima giornata di scuola aperta” al liceo scientifico “G. Galilei” di Macerata. Le alunne della classe 4A Elisa Orazi e Margherita Ramundo hanno raccontato la loro esperienza, vissuta in prima persona, e le loro sensazioni in merito all’iniziativa.
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di Elisa Orazi e Margherita Ramundo
Grande successo per la prima giornata di โScuola apertaโ del liceo scientifico “G. Galilei”, che si รจ svolta sabato nella sede di via Gramsci a Macerata. Una melodia di violino ci ha accolto fin dalle scale e ci ha guidato fra i piani del Palazzo degli Studi. Attendevano i numerosi visitatori, tra cui i genitori dei futuri allievi e allieve del liceo scientifico “G. Galilei”, molti studenti e studentesse con un grande sorriso e il desiderio di mostrare la loro scuola in tutte le sue sfaccettature. Cosรฌ ha avuto inizio il “Fibonacci Day”, giornata di โScuola apertaโ per i ragazzi e le ragazze di terza media, tutta incentrata sulle โmagieโ che la matematica nasconde.
Il pomeriggio ha previsto una prima parte di presentazione dellโistituto e del piano dellโofferta formativa, seguita da una conferenza tenuta da un ospite dโeccezione, il professore di analisi matematica presso lโuniversitร di Camerino Roberto Giambรฒ. Siamo stati proiettati subito nel passato, precisamente nella Pisa del Duecento, dove Leonardo, figlio del mercante Bonacci (espressione dalla quale, con lโuso, si arrivรฒ al cognome Fibonacci) si innamorรฒ dei numeri e rivoluzionรฒ per sempre la storia della matematica attraverso il suo โLiber Abbaciโ, una sorta di manuale sull’impiego dei simboli indo-arabi. Il giovane Leonardo si rivolgeva al mondo che conosceva, fatto di commercianti e banchieri, proponendo quesiti matematici su prodotti acquistati e venduti, sul denaro scambiato o, addirittura, su conigli che si riproducono secondo una strana successione, proprio quella che passerร alla storia come โsuccessione di Fibonacciโ. ร in questo momento che i ragazzi sono diventati protagonisti: รจ stato infatti chiesto loro di trovare una soluzione ai quesiti posti dal matematico medievale, perchรฉ non si puรฒ apprendere solo sui libri, ma anche attraverso lโesperienza diretta ed empirica in laboratorio, ed รจ proprio quello che facciamo nella nostra scuola. Cosรฌ, gli studenti di terza media sono stati messi in grado, innanzitutto, di toccare con mano gli strumenti del mestiere ed inoltre di iniziare a prendere confidenza con il latino medievale del โLiber Abbaciโ. Hanno quindi scoperto il mistero e la meraviglia del numero ฯ (phi), della spirale e dellโangolo aureo e delle loro molteplici proprietร e applicazioni, per esempio in campo artistico (nella forma del tempio greco dorico) o in natura (la disposizione dei petali di un fiore).
Lโevento, nel suo complesso, ha registrato un evidente successo grazie alla cura nei dettagli con cui รจ stato organizzato dal dirigente scolastico, dai docenti, dal personale e soprattutto dagli studenti e dalle studentesse del liceo che hanno collaborato nelle varie fasi del progetto: predisposizione dei materiali, accoglienza degli ospiti, gestione dei laboratori, riprese fotografiche e presentazione delle attivitร scolastiche.