Una splendida gita al teatro Lauro Rossi raccontata dai bimbi e dalle bimbe in platea. Sono stati proprio gli alunni e le alunne delle classi III, IV e V della scuola primaria Mameli di Macerata a mettere nero su bianco le emozioni provate lunedì scorso, quando hanno assistito allo spettacolo “Dall’alto. Prova ancora. Cadi ancora. Cadi meglio”, organizzato dall’associazione Appassionata.
«Lunedì 21 ottobre, noi bambini e bambine delle classi III e IV insieme a quelli della classe V della scuola primaria “G. Mameli” dell’Istituto comprensivo “E. Mestica” di Macerata, siamo andati al teatro “Lauro Rossi” per assistere allo spettacolo “Dall’alto. Prova ancora. Cadi ancora. Cadi meglio”. Appena arrivati ci siamo seduti in platea e, mentre aspettavamo l’inizio dello spettacolo, abbiamo ammirato la sala: le poltrone in cui eravamo seduti erano soffici come marshmallow; il soffitto era completamente dipinto con angeli e sugli angoli c’erano dei pilastri con sopra delle statue dipinte in oro; sopra il palco abbiamo visto un orologio vero tutto d’oro con i numeri romani neri … una vera meraviglia! Dopo un po’ di minuti, le luci si sono spente e da lì abbiamo capito che iniziava lo spettacolo.
Sul lato sinistro del palco tre musicisti hanno iniziato a suonare una musica lenta e paurosa percuotendo anche degli strumenti “inventati” come: una scala, la pentola e una riga di legno. Noi guardavamo il palco per questo non ci siamo aspettati che l’attore protagonista, Simon, passasse tra di noi, velocemente come un ninja: che spavento! Sul palco, dove c’erano già tre attori, seduti intorno ad un tavolo, che sembravano fantasmi, Simon ha cominciato a muoversi come se qualcuno le spingesse, faceva salti, capriole, tuffi sul pavimento, acrobazie circensi: ci ha lasciati tutti a bocca aperta.
Per tutto lo spettacolo, Simon ha cercato in tutti i modi di raggiungere una brocca d’acqua sospeso in aria, ma era continuamente ostacolato da oggetti che cadevano dall’alto e dai “fantasmi” dispettosi. Alla fine, quando le gocce d’acqua cadevano dall’alto, proprio vicino a lui, il protagonista non le ha prese perché ormai si era arreso. Quando sul palco si sono spente le luci, abbiamo battuto le mani a lungo perché lo spettacolo era stato tanto tanto bello! A quel punto gli attori si sono seduti sul palcoscenico per rispondere alle nostre domande e, con pazienza, ci hanno spiegato delle cose che non avevamo capito. Tornando a scuola a piedi, ognuno di noi ha portato con sé un bel pensiero: “Da grande vorrei fare l’acrobata”, “ Vorrei recitare in teatro”, “Com’è difficile mantenersi in equilibrio! Sono stati bravissimi!”, “Quanto è duro il lavoro dell’artista circense”».