Un dirigente matematico
nella scuola degli artisti

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INTERVISTA – Il nuovo preside del liceo “Cantalamessa” Claudio Mengoni si racconta a una delle sue studentesse Virginia Porfiri, junior reporter nell’ambito del progetto di Alternanza Scuola lavoro

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Claudio Mengoni

Claudio Mengoni, 61 anni,  nuovo dirigente scolastico del liceo artistico “Cantalamessa”,  è il protagonista dell’intervista a cura di Virginia Porfiri  “Reporter Junior ” realizzata nell’ambito del progetto di Alternanza scuola lavoro. Il preside è insegnante di  Informatica e Matematica, ha 61 anni e la sua ultima dirigenza è stata all’istituto comprensivo “Via Piave” di Morrovalle. 

 

Buongiorno Preside. Questo non è il suo primo anno da dirigente scolastico?

No, come dirigente di ruolo questo è il mio decimo anno, ma sono stato anche preside incaricato per altri tre anni, quindi in totale 13 anni.

Cosa faceva prima di assumere l’incarico da dirigente scolastico?

Prima sono stato un insegnante di informatica nelle scuole medie inferiori e superiori in diversi istituti della provincia.

Può raccontare nel dettaglio il suo percorso lavorativo?

Mi sono laureato in matematica nell’indirizzo dell’informatica. Appena laureato ho avuto l’incarico di tecnico all’università per 4 anni. Poi ho vinto il concorso da insegnante e da subito ho insegnato informatica e per tanti anni ho collaborato con la dirigenza della scuola in cui insegnavo, quindi, oltre ad aver acquisito competenze didattiche, ho approfondito anche quelle gestionali. In seguito sono stato vicepreside in diverse scuole e poi ho vinto il concorso da dirigente. Sono stato dirigente a Macerata nell’Istituto Professionale “Pannaggi” per due anni, poi sono stato incaricato in una scuola di Urbania in provincia di Pesaro per un anno, poi sono stato nominato in un istituto comprensivo che andava dall’infanzia alle medie e infine, quest’anno, sono passato al liceo artistico “Cantalamessa”.

 

Dirigente-Scolastico-del-Liceo-Artistico-“Cantalamessa”-prof.-Claudio-Mengoni-1-1024x682Nel corso del tempo come è cambiato il suo rapporto con gli studenti?

Da quando ero insegnante il rapporto con i ragazzi è cambiato molto. Quando ero docente avevo un rapporto diretto con gli studenti, mentre adesso ho naturalmente rapporti più stretti con il personale Ata e con i docenti; purtroppo quando si diventa dirigenti ci si “allontana” un po’ dagli alunni Però, a differenza delle medie inferiori, con i ragazzi delle superiori, tramite i rappresentanti di istituto e di classe, si riesce ad avere un rapporto più continuo e intenso, ad esempio quando vengono in presidenza a chiedere consigli e informazioni riguardo ai temi delle assemblee di istituto.

Qual è stata la sua prima impressione del Liceo Artistico e come si è trovato durante questi primi mesi?

Il primo giorno è stato un pò traumatico perché quando sono arrivato era tutto un “cantiere”, a causa dei lavori che si stavano svolgendo. Quindi il primo impatto è stato un pò particolare; però ho subito potuto apprezzare l’efficacia del lavoro del personale scolastico perché il primo giorno di scuola tutto era al suo posto. Dal 16 settembre poi ho cominciato anche a conoscere i ragazzi, qualcuno direttamente e qualcuno passando per i corridoi nei momenti di intervallo. La scuola mi sembra estremamente complessa, sia dal punto di vista strutturale e architettonico sia da un punto di vista dell’organizzazione, perché ci sono tanti laboratori, tanti indirizzi, tante particolarità rispetto ad altri istituti. Gli insegnanti mi sono sembrati motivati e in gamba e i ragazzi estroversi e creativi, e questa caratteristica li contraddistingue positivamente rispetto agli studenti delle altre scuole. Per quanto riguarda l’organizzazione, ci sono tante cose da fare, sia da un punto di vista strutturale, perché negli ultimi anni le iscrizioni sono aumentate e gli spazi sono rimasti gli stessi, e sia dal punto di vista della dotazione di materiale scolastico, perché una scuola come questa deve cercare sempre di rinnovarsi e stare al passo con i tempi, ad esempio proprio nell’ambito delle tecnologie informatiche.

Ha trovato difficoltà nel dirigere la nostra scuola?

Ho trovato difficoltà le normali difficoltà che si incontrano quando si arriva in un nuovo ambiente di lavoro molto complesso; ad esempio ad imparare i nomi di tutti gli insegnanti e di tutto il personale. Ma sicuramente uno dei miei primi obiettivi è proprio quello di conoscere meglio le diverse situazioni e le necessità di tutti.

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Secondo lei quali sono gli aspetti interessanti di questo istituto? E invece quali sono gli aspetti che dovrebbero essere migliorati?

Gli aspetti interessanti di questo liceo sono tanti. Innanzitutto l’unicità della scuola nella provincia la rende particolare; gli iscritti provengono infatti da tutta la provincia e anche da fuori perché chi vuole fare questo tipo di percorso di studi viene da noi. L’altro aspetto caratterizzante sono i tanti progetti che si svolgono nel corso dell’anno scolastico; ad esempio il progetto “Bauhaus 100”, che è stato realizzato nel corso del passato anno scolastico ed è ancora attivo. Si tratta di un progetto importante attraverso il quale collaboriamo con la mostra “Bauhaus 100: imparare, fare, pensare” in corso in diverse sedi della città. Alla nostra scuola è stato riservato uno spazio nella sede dell’ex Banca d’Italia e per tutto il mese di ottobre avremo la possibilità di esporre i lavori che gli studenti hanno realizzato nelle aule e nei laboratori della scuola. Poi, il 18 ottobre, abbiamo nella nostra scuola una conferenza sul Design, organizzata insieme all’Adi  (Associazione per il Disegno Industriale) alla quale parteciperanno personalità di spicco del settore, come lo storico dell’arte Aldo Colonetti, i designer Bruno e Lorenzo Gecchelin e esponenti della Fratelli Guzzini. Inoltre proprio in questi giorno ci sono dei ragazzi che si trovano in Irlanda per un progetto di circa due settimane e più avanti, nel mese di novembre, le classi quinte si recheranno in viaggio d’istruzione a Londra. Anche questo è un aspetto interessante di questa scuola, perché i viaggi-studio sono frequenti, mentre invece nelle scuole in cui sono stato in precedenza venivano organizzati di rado. L’unica cosa che andrebbe migliorata è la situazione delle aule; bisognerebbe rivedere la loro dislocazione e riuscire ad ottenere ulteriori spazi, perché la scuola era stata progettata dall’architetto Marone Marcelletti (negli anni 50-60) per una capienza di circa 200-300 persone, mentre negli ultimi anni gli alunni sono aumentati fino ad oltre 600. Questo è l’unico aspetto che bisogna migliorare.

Quali sono gli obiettivi di quest’anno e dei prossimi anni che lei intende perseguire in questo liceo?

Dal punto di vista didattico, ho visto che ci sono stati diversi ragazzi che hanno avuto il giudizio finale sospeso e hanno dovuto studiare durante il periodo estivo; nel futuro bisognerebbe fare in modo che i ragazzi recuperassero le materie durante l’anno scolastico, con corsi di recupero e altri aiuti che li possano portare a superare le carenze prima dello scrutinio di giugno.

Che cosa ne pensa del sistema scolastico nazionale?

A mio avviso Il sistema scolastico in Italia funziona bene; i nostri ragazzi vengono formati bene e lo testimoniano le università e i centri di ricerca, perché a livello mondiale troviamo gli studenti italiani sempre tra coloro che emergono nei diversi settori. Il problema, come sottolineano molti, è che troppo spesso questi ragazzi sono costretti ad andare all’estero. Forse la politica non ha ben compreso la gravità di questa situazione, perché così si perdono risorse importanti per il futuro del Paese. Un ragazzo che studia, oltre ad essere un costo per le famiglie, lo è anche per lo Stato e quando se ne va all’estero tutti noi ci perdiamo. Da questo punto di vista lo Stato fa poco; bisognerebbe creare degli incentivi per favorire l’occupazione in Italia e non disperdere queste conoscenze e queste intelligenze.

Quali sono, secondo lei, i valori della scuola?

L’obiettivo principale è formare dei cittadini, ma per arrivare a questo si devono formare persone consapevoli. Quindi bisogna fornire una buona conoscenza delle regole e della costituzione e educare al rispetto, di sé, degli altri, dell’ambiente, ecc. All’interno della scuola bisogna sensibilizzare i ragazzi con questi temi.
Inoltre, all’uscita dalla scuola, tutti devono aver acquisito buone competenze, spendibili sia nel mondo lavorativo sia universitario. Io penso che questa scuola realizzi bene questi obiettivi e vuole continuare a farlo sempre meglio.



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