Conoscere il ciclo di una pietanza antica, salutare, storica e diffusa in tutta Italia: alla Sagra della Polenta di Montefiore di Recanati, quest’anno, il mais è stato protagonista di un bellissimo evento educativo e ludico.
Protagonista indiscussa, ovviamente, è stata la Polenta, ma in una maniera ludica ed esplorativa. Attraverso il ricorso ai cinque sensi, e i contenuti del progetto Edueat sull’educazione alimentare promossa attraverso il gioco e l’esplorazione sensoriale (www.edueat.com) i bambini e le bambine di Montefiore hanno potuto conoscere e sperimentare direttamente tutto il ciclo di produzione e realizzazione della polenta, dalla pannocchia di mais fino alla sua cottura, giocando anche con la macinatura, la sgranatura, conoscendo ed esplorando le diverse tipologie di farine ed infine gustando la pietanza dopo aver assistito alla sua preparazione.
Un laboratorio che ha coinvolto tutti i sensi per la scoperta della polenta: non solo un’attività di gioco ma anche una vera e propria esperienza educativa realizzata direttamente “sul campo”. Questo tipo di attività si inserisce infatti all’interno di un approccio all’educazione intesa come esperienziale: quella per cui attraverso la conoscenza e l’esplorazione diretta e concreta di un fenomeno (in questo caso un cibo e la sua produzione) i bambini e le bambine possono acquisire una consapevolezza maggiore rispetto a ciò che apprendono, ed in questo caso specifico, mangiano.
Nel gioco sono stati coinvolti genitori e figli, nonni e nipoti. Sono nate interazioni esplorative da parte dei più piccoli, narrazioni dei ricordi da parte dei più anziani, spiegazioni tecniche di procedure esperte, scambi di esperienze e di piacevoli emozioni. Condite, letteralmente, da una merenda condivisa e mangiata con gusto, ovviamente a base di polenta.
Un approccio fondamentale sul versante dell’alimentazione e della consapevolezza alimentare, pilastro fondante della ricerca sull’educazione alimentare che l’Università di Macerata, insieme al Laboratorio delle Idee di Fabriano, porta avanti da oltre cinque anni attraverso la ricerca. Una parte di un progetto più ampio del Comune di Recanati, che ha aderito alla rete delle Città amiche delle bambine e dei bambini, puntando a sostenibilità ambientale, partecipazione civica e processi sociali di tipo inclusivo.
*Giulia Messere, dottoranda Università di Macerata