di Valentina Cannone (foto di Federico De Marco)
«Gli smartphone di oggi sono come delle Ferrari, occorre saperli utilizzare». Pericoli della rete, reati sul web e giustizia al centro della lezione che il procuratore generale della Corte d’appello di Ancona, Sergio Sottani, ha tenuto questa mattina alle classi della scuola media dell’istituto comprensivo di via Regina Elena di Civitanova.
Un appuntamento che segue quello di qualche settimana fa col vescovo Rocco Pennacchio. Nella sede di via Saragat, a Civitanova, la dirigente Daniela Boccanera ha voluto come protagonista per un focus dedicato alla legalità il procuratore Sottani per spiegare a ragazzi e ragazze il mondo della giustizia. Presenti anche il comandante della Compagnia dei carabinieri Enzo Marinelli, il tenente della Guardia di finanza Giovanni Calabrese e il dirigente del commissariato di Civitanova Lorenzo Sabatucci. Sottani nel suo intervento ha elogiato il lavoro delle forze dell’ordine e spiegato alla giovane platea il ruolo dello Stato e delle istituzioni. «Lo Stato serve sia a cercare di intimorire chi commette reati, sia per difendere chi i reati non li commette – ha detto – chi viene individuato come colpevole ha il diritto di difendersi, e lo fa attraverso il processo. Allora interveniamo noi, che siamo i magistrati».
Ed ancora «il processo serve per riaffermare la legalità, la legge deve essere rispettata, ma va rispettata, perché? La legge è uno dei momenti di coesione, prima è stato molto bello quando avete cantato l’inno nazionale perché era un momento comune. Tutti noi siamo diversi, però in quel momento c’era coesione e voi avete rispettato delle regole. Ed è stato bellissimo». Molti i temi affrontati dal procuratore, e ha parlato dei rischi della tecnologia, di internet e dei social network «Gli smartphone attuali sono delle Ferrari. Internet è uno strumento sicuramente utile, però non deve mai diventare un mezzo per fare reati o per danneggiare gli altri». Ha parlato poi del bullismo, del caso di Pamela Mastropietro e dell’importanza di non farsi mai giustizia da soli, condannando il comportamento di Luca Traini. Infine ha messo in guardia dal pericolo delle sostanze stupefacenti. Tantissime le domande di ragazze e ragazzi: dal perché in Italia reati come l’evasione fiscale e frode sono spesso puniti con pene troppo leggere, alla presenza della mafia nelle Marche ed infine la legalizzazione delle droghe “leggere” come hashish e marijuana.