Quando la musica suonava
per i prigionieri di Auschwitz

Quando la musica suonava
per i prigionieri di Auschwitz

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MONTELUPONE – I bambini e le bambine della scuola primaria e gli adolescenti della secondaria hanno celebrato la Giornata della Memoria con approfondimenti sul tema

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Alcuni dei lavori realizzati.

20190125_130221_resizedI bambini e le bambine della scuola primaria e gli adolescenti della scuola secondaria di Montelupone hanno celebrato, nei loro istituti la Giornata della Memoria, in un  modo molto insolito: perché accompagnata dalla musica.

Il tema dell’incontro, guidato dal professor Stefano Rocchetti e svolto in collaborazione con l’ Istituto della Resistenza di Macerata, era quello di sottolineare il ruolo della musica nei campi di sterminio, in ognuno dei quali era presente un’orchestra i cui musicisti erano prigionieri e per loro la musica fu un occasione di vita, di resistenza, per gli altri, ma soprattutto per se stessi.

I ragazzi e le ragazze hanno partecipato con grande interesse, ascoltando musiche, leggendo i brani proposti, i libri ( come ad esempio ” il violino di Auschwitz”)  osservando i video proiettati e film come “ad Auschwitz c’era un’orchestra”, inoltre, hanno potuto comprendere come uno strumento di per sé bello come la musica, veniva utilizzato dai nazisti come mezzo di umiliazione, di offesa, persino di morte. Infatti, tutta la giornata, ad Auschwitz era accompagnata dal suono dell’orchestra, con musiche gioiose, in antitesi con la situazione reale, canzoni con testi tristi e offensivi, che andavano a colpire lo stato d’animo dei prigionieri, e altre musiche come le marce militari naziste propagandistiche.

Si è celebrato il giorno della memoria attraverso una riflessione che ha portato poi alla produzione di disegni e cartelloni per fissare nella memoria dei bambini e delle bambine questo evento lontano da loro ma che, com’è proprio lo spirito di questa giornata, non può essere assolutamente dimenticato perché rappresenta forse il momento più basso dell’ umanità, un punto di non ritorno che non può e non deve più essere raggiunto.

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L’ incontro con i ragazzi e le ragazze della scuola media di Montelupone.

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