Sai cos’è la negritudine? E’ stato un movimento letterario, culturale e politico che si è sviluppato nel XX secolo nelle colonie francofone e che coinvolse scrittori africani e afroamericani. Gli esponenti di questo movimento si proponevano di affrancare i propri popoli dal complesso di inferiorità imposto dai colonizzatori attraverso l’orgogliosa rivendicazione delle qualità peculiari proprie dei neri (la loro “negritudine”).
Questo tema sarà approfondito mercoledì 21 alle 17, nell’Aula Confucio del Liceo Classico e Linguistico “Giacomo Leopardi” di Macerata. Aprirà il ciclo di conferenze dal titolo Interconnessioni Culturali, che si propone di rispondere alla crescente vocazione internazionale dell’Istituto e del territorio e di approfondire, in prospettiva interculturale, alcuni autori ed alcune tematiche in diversi ambiti come la letteratura, l’arte, la danza.
Il primo appuntamento vede come relatrici la professoressa Daniela Fabiani, docente di Letteratura e Cultura Francese e di Discipline della Mediazione Linguistica nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Macerata, ed, insieme, Masturah Alatas, docente di madrelingua inglese nel medesimo Ateneo maceratese.
La lezione della professoressa Fabiani verterà sul tema della negritudine, intesa come l’insieme dei valori culturali dell’Africa nera “così come si esprimono nella vita, nelle istituzioni e nelle opere dei Neri”; la studiosa ripercorrerà l’itinerario di tale topos a partire dal poeta senegalese Senghor fino alla sua evoluzione nella migritude, motivo che autori quali Sami Tchak e Fatou Diome hanno cantato come la difficoltà di integrarsi in una società – quella occidentale – dove la visione del nero non si distacca poi molto da quella del selvaggio.
Di letteratura d’immigrazione in lingua italiana si occuperà invece la professoressa Alatas che, da sempre appassionata alle tematiche legate all’esilio anche in veste di scrittrice e giornalista, sottolineerà l’importanza di leggere Emilio Salgari nell’epoca delle migrazioni.
L’incontro è aperto agli studenti e alle studentesse, ai genitori ed a tutta la cittadinanza. Per i docenti la partecipazione sarà valida come formazione in servizio (è possibile iscriversi agli incontri attraverso la piattaforma Sofia, numero identificativo 33316).