Un’escursione in montagna si trasforma in un incubo per una donna, che scivola e cade in un dirupo e dopo essersi trascinata, trova rifugio dalle intemperie in un vecchio casolare pericolante. Coloro che sono con lei, non riescono ad aiutarla, chiamano i soccorsi. Si mette in moto tutta la macchina dell’emergenza, l’allerta arriva a Marischio di Fabriano, dove l’elicottero giallo, l’eliambulanza Icaro 1 è sempre pronto ad intervenire coprendo in venti minuti tutto il territorio regionale. Non è un fatto di cronaca, ma la simulazione dello scenario di soccorso che stamattina ha coinvolto in una lezione speciale tutte le seconde classi dei licei dell’istituto Costanza Varano di Camerino. La palestra della scuola si è trasformata in un dirupo impervio, una giovane studentessa ha fatto la figurante, simulando di essere rimasta infortunata, con una grave frattura al bacino.
Ad introdurre la parte teorica della lezione sono stati il preside della scuola Francesco Rosati, insieme al capitano Roberto Nicola Cara, comandante della compagnia dei carabinieri di Camerino. Le nozioni pratiche su come avviene il soccorso, prima la ricerca di persona scomparsa, successivamente il recupero con barella da esterno, immobilizzazione con collare e dispositivi per impedire lo spostamento della colonna vertebrale, sono stati dati da Renzo Marianelli, comandante della stazione di Macerata del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico e da Claudio Mariani, istruttore cinofilo e vicecoordinatore del nucleo cinofilo di protezione civile di Sefro. Insieme ai loro collaboratori hanno mostrato come si svolge in pratica, il soccorso a chi si trova in montagna dopo essersi fatto male.
La volontaria più applaudita è stata lo splendido grigione Nikita, cane esperto in soccorso a persone scomparse, che insieme a Mariani ed ai volontari del gruppo cinofilo, ha perlustrato accuratamente la zona, riuscendo ad individuare la giovane ferita. A quel punto sono entrati in azione gli uomini di Marianelli, che nella realtà sono coloro che operano quotidianamente in tutte le Marche per il soccorso in montagna. Si sono calati lungo il dirupo con tanto di corde ed imbracature di sicurezza, portando con loro la barella spinale da esterno. La giovane è stata immobilizzata con collare e dispositivi per impedire lo spostamento della colonna vertebrale e l’ulteriore aggravamento delle condizioni, poi imbracata, issata sulla barella, dotata di verricello, il dispositivo con corda da settanta metri, che permette nelle zone impervie, di tirare su un ferito in barella, in totali condizioni di sicurezza.
Bravissimi Nikita è uno spettacolo