Un’estate tutta in famiglia all’oratorio,
l’educatore: «Quando sto con bimbi e bimbe
mi sento il loro fratello maggiore»

Un’estate tutta in famiglia all’oratorio,
l’educatore: «Quando sto con bimbi e bimbe
mi sento il loro fratello maggiore»

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MORROVALLE – Anche dopo la fine della scuola non mancano le attività riservate ai più piccoli: tornei estivi, giochi, e aiuto compiti. Il direttore della Caritas diocesana don Pietro Orazi sottolinea l’importanza di avere «giovani impegnati» che si spendano per il sociale e per la solidarietà

 

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Imparare, non attraverso regole imposte ma stimolati dall’esempio dei più grandi. Crescere grazie al gioco e sempre con il sorriso in faccia. Prendere tutto il meglio che questi caldi mesi estivi hanno da offrire, ma sempre, rigorosamente, insieme. Questo è ciò che succede nell’oratorio di Morrovalle, dove anche d’estate non mancano attività per tutti i gusti riservate ai giovani. A seguire i bambini e le bambinenelle attività, che vanno dai tradizionali tornei del mese di luglio fino alle ore di aiuto compiti dopo ferragosto, saranno gli animatori e i giovani del servizio civile.

Quello che distingue questa esperienza però è che grandi e bambini sentono davvero di far parte di una grande famiglia. «Mi chiamo Evis, ho 25 anni – dice un giovane del servizio civile – e dal 17 ottobre 2017 sto svolgendo il servizio civile all’oratorio di Morrovalle. Il mio compito è quello di aiutare i bambini e le bambine nel doposcuola e poi nel gioco sia libero che strutturato, ma anche quello di essere di supporto a tutte le persone, giovani e adulti, che frequentano l’oratorio. Quando sto con i bambini e le bambine io mi sento come il loro fratello maggiore: mi chiedono aiuto nei compiti, consiglio per risolvere piccoli problemi, ed è questo aspetto del mio servizio che amo di più. In realtà, prima del servizio civile non avevo mai frequentato un oratorio e non conoscevo la bellezza di poter aiutare e stare vicino a loro. Questa esperienza mi ha dato molto fiducia in me stesso, penso che poter aiutare gli altri, specialmente i più piccoli, sia la cosa più bella che ti possa capitare».

Anche il direttore della Caritas diocesana don Pietro Orazi, responsabile del servizio civile, ha voluto sottolineare proprio il valore educativo dell’esperienza che molti giovani svolgono sia nell’ambito del servizio civile sia nelle attività estive e di volontariato dell’oratorio e di molte parrocchie. «Nel periodo estivo vedo un esempio positivo di tanti giovani impegnati che coniugano le vacanze con impegni sociali e di solidarietà. La presenza di giovani è per noi un segno di speranza».



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