I guardiani dello Smeraldino

I guardiani dello Smeraldino

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CIVITANOVA – Studenti e studentesse dell’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo Da Vinci” stanno monitorando a Montecosaro e Morrovalle lo stato di salute di due anfibi, la Raganella italiana e il Rospo smeraldino, nostri preziosi alleati nella lotta agli insetti molesti

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di David Fiacchini*

Grazie all’interesse e al buongoverno delle rispettive amministrazioni comunali, Morrovalle e Montecosaro possono vantare due piccoli ma preziosi gioielli “verdi” quali sono, rispettivamente, il parco Pegaso e il parco dell’Annunziata.
Quello che forse i più non sanno è che queste aree verdi ospitano, tra gli altri micro-tesori naturalistici, un paio di specie animali che nelle Marche e, più in generale in Italia, non se la stanno passando proprio bene: si tratta di due Anfibi, la Raganella italiana e il Rospo smeraldino, nostri preziosi alleati nella lotta agli insetti molesti (zanzare in primis).
Dallo scorso anno scolastico alcuni studenti e studentesse liceali dell’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo Da Vinci” di Civitanova  si stanno occupano, nell’ambito di un progetto pluriennale dedicato alla biodiversità locale curato dagli insegnanti del Dipartimento di Scienze naturali, anche del monitoraggio di questi due piccoli vertebrati, seguendo le linee-guida della cosiddetta “citizen-science”.

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Come gli altri Anfibi, anche la Raganella e il Rospo smeraldino sono ottimi indicatori dello stato di salute dei nostri ecosistemi: la progressiva rarefazione di queste specie, su scala locale e nazionale, desta non poche preoccupazioni tra i ricercatori che si occupano di fauna e ambiente, specialmente perché le cause principali sono legate all’abuso di pesticidi in agricoltura, alla sempre maggiore cementificazione del territorio e alla scomparsa di siti riproduttivi idonei come fossi, stagni e laghetti privi di pesci predatori

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In effetti anche a Montecosaro e a Morrovalle le popolazioni di questi ed altri Anfibi sembrano in forte contrazione, tanto che gli ultimi esemplari sono costretti a scegliere, per la riproduzione, siti artificiali non così idonei… come piscine, fontane e vasche ornamentali.
Queste piccole popolazioni della bassa valle del Chienti, però, possono essere aiutate e, nelle prossime settimane, sarà inviata alle due Amministrazioni comunali da parte degli alunni e delle alunne del liceo “Da Vinci” una serie di proposte utili per cercare di tutelare e gestire al meglio i siti riproduttivi artificiali a tutt’oggi noti nelle due cittadine.
L’auspicio è che si possano continuare ad ascoltare per molto tempo, sul far del crepuscolo, i famosi “…gre gre di ranelle…” di pascoliana memoria.

*David Fiacchini, professore del Dipartimento di Scienze naturali dell’IIS “Da Vinci”
fiacchini.david@iisdavinci.gov.it

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Il posizionamento dei nidi casa nel cortile della scuola

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