Poesia a scuola
nel tempo in cui si buttano le parole

Poesia a scuola
nel tempo in cui si buttano le parole

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CIVITANOVA – L’esperienza dei ragazzi e delle ragazze delle medie che da anni sono impegnati in corsi di cultura e scrittura poetica alle medie condotto coi ragazzi delle terze medie e per avvicinarli ad un autore ostico come Montale.

 

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di Roberto Marconi

Son terminati gli esami e risuona con stupore di nuovo la traccia di Caproni allo scritto di italiano. La poesia è quella particolarità che torna e resta anche se nascosta come capita in libreria. Più volte mi è capitato di intendere la domanda sul perché insegnare la poesia a scuola e anche io me lo sono chiesto il motivo. Forse è solo perché c’è la volontà di far assaporare le parole che rendono complici, che tentano di trascinare le persone all’ascolto attivo e quindi nel lasciarsi parlare dentro. In un tempo in cui si buttano ancora più via le parole, sperimentare il recupero e la rivalorizzazione è un atto affascinante e spericolato. Quando ho iniziato il 3° anno consecutivo del laboratorio di cultura e scrittura poetica alle medie (come fa da 3 anni Umberto Piersanti per giovani e adulti in tante domeniche alla Biblioteca comunale “Zavatti) mi è stato ancora richiesto di trattare Montale, un autore ai più ostico e che difficilmente si arriva a lui, data la mole del programma e il tempo concesso a scuola.

Poesia-alle-medie-Roberto-Marconi-minQuattro incontri, per le 5 classi delle terze medie della Mestica di Civitanova (con il coordinamento della professoressa Rachele Bella e il ringraziamento si allarga anche alle altre docenti), per far entrare ciascun partecipante dentro la scrittura di uno dei più grandi letterati del ‘900. Rendere alla portata di tutti, senza sminuire, le raccolte, dagli Ossi di Seppia ai Quaderni di quattro anni, per avere una visione, per quanto possibile, completa, commentando di ciascun libro alcune poesie, anche con l’ausilio delle arti visive. E ogni volta rendere ancor più partecipi gli studenti facendoli esercitare nello stile del poeta ligure, mediando tra emozioni e fatti personali. E così è stato anche per le medie di Civitanova Alta. Qui l’appuntamento è fisso con la poesia, grazie alla puntuale collaborazione della professoressa Milena Marzialetti (e il ringraziamento si allarga anche alle altre docenti). Quest’anno con le seconde c’è stato un intenso e appropriato excursus sullo studio di due importanti autori come Ungaretti (a cui la scuola è dedicata) e Saba, analizzando infine un poeta vivente come Magrelli.

Nonostante siamo di fronte a esercizi di scrittura, quindi del momento e per alcuni neanche poi tanto rivisti (per quanto concerne le seconde certuni addirittura anonimi, per timidezza, ma che ho voluto tuttavia trascrivere) per altri già maturi, in gran parte dei testi delle studentesse e degli studenti, di seguito riportati, c’è comunque un minimo di ricerca della parola e del proprio intimo.

La carta geografica

Un piano del mondo,
il quale realmente non rappresenta,
il mondo è pieno di vita,
libero come la carta su cui si taglia,
bello come il sole,
ma freddo come il muro dove si poggia.

Francesco Macario II G

L’aula è la sala d’aspetto
piena di problemi
che verranno mai risolti?

Lara Canonico II

Sono un laccio
che lega due pensieri
che col tempo si
lasciano

Davide Tramannoni II

Atmosfera innevata

E quel gelato nel freezer,
che tirato fuori la neve
tiene freddo.
Quei chicchi accomodati
su quell’auto del ’69 e su quel lampione
che non funziona da molte ore.
Quel benessere di bianco come la schiuma;
che ti fa rilassare senza accorgersene
dove appena ti sciacqui,
quel piacere scappa via
e ti fa rimanere solo.

Riccardo Crescente III A

La pioggia arrabbiata batte forte sui tetti,
bussa violenta
e incasina i pensieri.
La pioggia colpisce le foglie,
le stacca, le rompe, ma
l’albero ristora.
La pioggia abbattuta e stanca si accascia sul davanzale
la cucina calda la accoglie,
ormai esausta

Sofia Caserta III A

Un serpente nel buio,
il lampione che dorme,
lo struscio si avvicina,
il cuore tremolante,
l’avvertimento della solitudine:
mancanza di una persona,
un abbraccio

Elena Pompei III B

Una signora
dal volto raggrinzito
come una
pergamena bagnata

I capelli dai
fili d’argento
raccolti in una
pinza

Occhi presi
dal cielo
profondi come
il mare

Quel viso
Impresso
come una
poesia

Sofia B.

Poesie alle medie



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