Festa del Judo in cui si è parlato di educazione, cultura, tradizione e sport per gli oltre 120 praticanti di Judo del Dojo (luogo dove si impara l’arte) Kenshiro Abbe di Corridonia. Proprio nel tempio del judo del Maestro Corrado Croceri (leggi l’articolo) che da oltre 44 anni rappresenta una delle realtà associative più attive in città, si è celebrata la Cerimonia del passaggio di Kyu, ovvero il cambio di cintura che avviene quasi sempre a conclusione dell’anno accademico per accedere a un livello di abilità e responsabilità superiore. Divisi in gruppi d’età i praticanti hanno dato prova e dimostrato il valore del Judo come metodo di educazione fisica, arte nello studio dell’attacco/difesa, scienza nei suoi principi e filosofia applicata alla vita quotidiana. Sette le classi che hanno partecipato alla cerimonia, tre al mattino e quattro nel pomeriggio, il Maestro Croceri illustrava il valore pedagogico e formativo della disciplina ideata da Jigoro Kano (1860-1938) per creare una società migliore. «Il judo non si sintetizza solo nella sua dimensione sportiva – spiega Croceri – il colore della cintura rappresenta una gerarchia ma poi siamo tutti vestiti uguali, di bianco, perché il nostro motto è: “crescere insieme per progredire” secondo il principio del miglior impiego dell’energia che è alla base di ogni movimento del judo. Questi principi, come è facile capire, si adattano ad ogni evento della vita di un individuo, per questo insegnandoli ci poniamo l’obiettivo di migliorare il soggetto e, attraverso la sua realizzazione, migliorare anche la società che lo circonda». Alla cerimonia, sono stati presenti anche i genitori degli allievi in particolare quelli dei più piccoli che hanno potuto apprezzare l’importanza della formazione judoistica nello sviluppo fisico e intellettuale dei propri figli. Al termine della giornata Maestro, allievi e parenti, in totale 152 persone, hanno cenato insieme presso il ristorante all’Ippodromo cittadino.