di Paola Nicolini *
Oggi non si va a scuola, ti sei di sicuro accorto, perché è festa, una festa nazionale. Sai cosa si festeggia in questo giorno?
Forse qualcuno o qualcuna di voi ha un nonno molto vecchio o una bisnonna tanto anziana da ricordarsi come era l’Italia prima del 1946 e da chi era governata. Tu forse pensi che ci fosse, come ora, un Presidente della Repubblica. E invece no! C’era un re, il cui nome era Umberto II, figlio del re precedente, Vittorio Emanuele III.
Avrai di certo sentito dire che a quel tempo c’era stata una terribile guerra mondiale e che l’Italia aveva avuto un periodo politicamente molto complesso e duro, guidata da un dittatore di nome Benito Mussolini.
Una parte del popolo italiano aveva però sviluppato idee contrarie alla dittatura e si era ribellata sia al capo del governo sia al re che lo aveva appoggiato. Mentre la guerra, che era costata la vita a tante persone e aveva portato distruzione ovunque, stava per finire, Mussolini aveva perso il suo potere e il re lo aveva fatto arrestare. Ma ormai molti italiani nel frattempo avevano perso la fiducia anche nel re. Si tratta di un momento molto difficile della nostra storia nazionale, con l’Italia invasa dall’esercito tedesco e il re che da Roma si era rifugiato a Brindisi.
Ti racconto in breve questi avvenimenti perché sono indispensabili per comprendere come mai, di lì a breve, gli italiani si trovarono a votare per un referendum importantissimo in cui veniva a loro chiesto di decidere se continuare con la monarchia o scegliere per un cambiamento radicale, modificando l’Italia in una repubblica. Se chiedi a qualcuna delle persone più anziane che conosci, si ricordano di certo di quei tempi e ti potranno raccontare meglio di me quelle vicende.
Il referendum si tenne nei giorni 2 e 3 giugno del 1946, anche se i risultati furono resi noti dalla Corte di Cassazione il 10 giugno: 12.717.923 furono i voti dei cittadini favorevoli alla repubblica e 10.719.284 i voti dei cittadini che erano restati favorevoli alla monarchia. L’ex re Umberto II, preso atto della volontà del popolo italiano, lasciò volontariamente il paese il 13 giugno 1946, diretto nel sud del Portogallo.
Questa votazione è passata alla storia perché da allora l’Italia non ebbe più il re come suo proprio governante, ma il Presidente della Repubblica: Alcide De Gasperi assunse le funzioni di primo capo dello Stato, anche se in modo provvisorio, per lasciare il posto nel 1948 a Luigi Einaudi, primo presidente della Repubblica eletto, in carica regolarmente con un mandato di sette anni.
Inoltre, questa votazione è stata importante perché per la prima volta in Italia anche le donne partecipavano a una consultazione politica nazionale: risultarono votanti circa 13 milioni di donne e circa 12 milioni di uomini, pari complessivamente a quasi il 90% dei cittadini che avevano diritto a partecipare al referendum con il proprio voto.
Da allora il 2 giugno è la Festa della Repubblica Italiana.
*Paola Nicolini, psicologa dello sviluppo e dell’educazione, Università di Macerata
E DE NICOLA ? CHE RUOLO EBBE PRIMA DELL’ELEZIONE DI EINAUDI?