Le porte della scuola primaria di Porto Recanati si aprono al sindaco Roberto Mozzicafreddo, che con piacere siede tra i banchi e accetta di farsi intervistare dagli alunni della classe 4^ A .
Gli alunni, per niente imbarazzati e molto curiosi, lo hanno sommerso di domande.
Dalle risposte, lunghe ed esaustive, emerge la figura di un uomo molto sensibile ai problemi dei cittadini.
Perché ha deciso di fare il sindaco?
«Era giunto il momento di dare qualcosa alla città che amo, è la motivazione principale. In questa città mi sono sposato, ho cresciuto i miei figli, ho svolto la professione e vivo tutt’ora…»
Che lavoro faceva prima di fare il sindaco?
«Ero ingegnere ma ho lavorato anche tanti anni nella scuola come insegnante».
Come si svolge la sua giornata da sindaco?
«Ogni giorno arrivo in Municipio alle 9 e cerco di risolvere le problematiche anche con l’aiuto degli assessori e dei consiglieri; pranzo alle 14 e ritorno in sede alle 16 fino alle 20.
Il martedì, di solito, incontro i cittadini per ascoltare le loro necessità; spesso ci sono incontri di lavoro anche nel fine settimana. E comunque il sindaco deve essere sempre disponibile, noi diciamo h 24».
Che cosa voleva diventare quando era piccolo come noi?
«Avrei voluto intraprendere la carriera militare ma mio padre non era d’accordo».
Nella lista delle priorità del Comune che posto occupa la scuola?
«E’ molto importante anche perché sono stato un insegnante. Ho trascorso 57 anni nella scuola prima come alunno poi come insegnante. La scuola è fucina di crescita e di cultura; è importante perché serve alla società: più c’è cultura, più c’è dialogo, più c’è democrazia!»
Quale giornata da sindaco ricorda con maggior piacere?
«Le belle giornate sono quando riesco a risolvere i problemi, quando so di aver fatto qualcosa di bello e di buono per la città».
Cosa pensa di fare come sindaco per i bambini di Porto Recanati e per la scuola?
«Se cercate di sapere se faremo la piscina vi rispondo: Scordatevelo! Costruire una piscina è molto impegnativo a livello di costi per consumi e mantenimento. E’ ancora un’utopia! Cerchiamo di mantenere efficienti le attività sportive esistenti. Stiamo prendendo accordi con associazioni o con i quartieri per nuove idee (ludoteche- parchi gioco e altre attività)».
Come e cosa vede nel futuro di Porto Recanati?
«Riportare le tradizioni artigianali e industriali di un tempo, magari i cantieri navali; puntare sul turismo».
Cosa sta facendo per migliorare la città?
«Tutto… qualsiasi cosa faccia è per migliorare la città. Il problema più grande da risolvere è la mancanza di posti di lavoro»
Cosa ha provato per l’incontro con il presidente della Repubblica Mattarella?
«Grande piacere incontrarlo e potergli stringere la mano».
Pentito della sua scelta di diventare sindaco?
«No assolutamente, nessun pentimento! Le difficoltà mi spingono a fare sempre di più».
Se avesse una bacchetta magica e potesse realizzare un solo desiderio quale realizzerebbe?
«Sicuramente niente di materiale. Sappiate ragazzi che nessuno vi regala niente, dovete conquistarvelo con l’impegno, mio padre mi comprò il motorino dopo un mio grande impegno scolastico. Tanti desideri…»
A noi piacerebbe vedere da vicino il Palazzo dove lavora. Possiamo venire a visitarlo?
«Siete tutti invitati»
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Articolo realizzato dagli alunni e dalle alunne della classe 4A della scuola “Medi” di Porto Recanati con il coordinamento delle insegnanti Antonella Nalmodi e Jenny Biancucci.