“Arte dello spostamento” a scuola, il parkour come disciplina per allenare il proprio corpo e la propria mente a superare ogni ostacolo. Una pratica sportiva d’avanguardia arrivata dalla Francia alle Marche anche grazie all’impegno e la visione del 29enne Luca Fabbracci, fondatore dell’associazione Ap3 di Macerata. Proprio nel capoluogo Fabbracci ha cominciato a far conoscere l’art du deplacement (questo il nome originale dell’attività) nelle aule. Negli ultimi giorni si è svolto per il secondo anno consecutivo un laboratorio al liceo classico Leopardi in occasione della settimana culturale. Attraverso 5 giornate teorico pratiche ragazzi e ragazze hanno avuto modo di approfondire vari aspetti pratici e filosofici della disciplina, inserita recentemente dal ministro inglese per lo sport nell’elenco delle attività riconosciute.
«E’ una pratica nata nelle strade – spiega Fabbracci -, eliminando così il bisogno di una struttura specifica o accessori, bastano una tuta e un paio di scarpe per iniziare. Lo scopo principale è quello di far crescere le proprie capacità naturali, attraverso una preparazione fisica a 360 gradi che comprende l’allenamento di forza, resistenza, equilibrio, esplosività. Un importante ruolo l’assume la crescita psicologica del praticante che nelle sessioni di allenamento può trovarsi di fronte a sfide man mano crescenti con lo scopo di un miglioramento personale. Da questo – continua il 29enne, riferendosi alla percezione di difficoltà nel praticare il parkour – si deduce che è una pratica costruita attorno alla persona e adattabile a chiunque. Se ci si pone nella giusta ottica di allenarsi per migliorarsi e muoversi in base a ciò che il nostro corpo ci consente, migliorando con i propri tempi, non ci sono barriere che impediscano di iniziare questa disciplina». Lo stesso concetto era stato espresso durante il festival Overtime di Macerata lo scorso ottobre, quando l’associazione Ap3 di Fabbracci era riuscita a far arrivare in città uno dei precursori dell’arte dello spostamento, il parigino Laurent Piemontesi.
(Leo. Gi.)