La maestra ci ha raccontato di quando, in classe prima, ci chiedeva di disegnare la nostra casa. C’era chi la faceva piccola oppure grande, con le finestre, le terrazze, con il portone ed anche il posto per l’auto. Le case, anche se diverse, avevano tutte il tetto triangolare, con tegole ad onde di colore rosso. Solo alcuni bambini disegnavano un rettangolo alto, simile ad una scatola, con tanti quadratini in fila, le finestre dei tanti piani. Poteva essere colorato, ma solo nella fantasia, perché nel foglio prevaleva il colore grigio e marrone. Quei bambini, oggi più cresciuti, ci raccontano in classe com’è vivere nella loro grande scatola: l’Hotel House.
E.E.
Non mi trovo male a stare in questo grande palazzo, ma mi mancano tutti i miei parenti: i nonni, gli zii, i cugini. Loro abitano in Egitto, nella casa costruita dal mio bisnonno. È bella e pulita, qui, invece, lungo i corridoi c’è tanta immondizia. Io sto al 9° piano, dove fortunatamente, ci vivono tutte brave persone e a turno si pulisce negli spazi comuni davanti ai nostri appartamenti. In altri piani buttano i rifiuti dove capita, c’è chi li lancia persino dalla finestra. A proposito di finestre, quelle lungo il corridoio sono tutte rotte e si mettono i cartoni per non far passare il freddo.
H.T.
Mi piace la mia casa, o meglio il mio appartamento, ma non quello che sta intorno. La situazione è difficile, vedo spesso i carabinieri che vengono per fare controlli perché ci sono persone che vendono la droga. Bisogna fare molta attenzione a tutto, i miei genitori me lo ripetono sempre. Capita che mentre gioco con le mie amiche, passano “tipi” che è meglio evitare, perché ti possono fare del male, il più delle volte appena incontriamo qualcuno che non conosciamo, scappiamo via.
A.E.
Una volta c’erano due donne vestite da vigilesse che urlavano bussando alle porte e dicendo di essere Babbo Natale. Io ho guardato dallo spioncino, continuavano a suonare tutti i campanelli invitando i piccoli ad aprire, in cambio avrebbero avuto dei regali. Mi ricordo anche di quell’uomo che cercava di convincere i bambini ad entrare nel suo appartamento corrompendoli con le caramelle. Sono tanti gli adulti che ti chiamano, ti invitano a seguirli. Nei corridoi non c’è la luce, rubano le lampadine, al tramonto diventa tutto buio ed io ho paura.
R.A.
Dal mio terrazzo vedo gente che passa su una stradina nascosta da piante e una macchina ne protegge la visuale dalla strada. So che lì comprano ed assumono droga, è pieno di siringhe. Sul mio piano c’è una delle tante “case drogate”, lo chiamo così un appartamento che ospita persone pericolose che vendono sostanze stupefacenti. Spesso vengono i carabinieri perché ci sono risse dove si accoltellano persino. Gli ascensori non funzionano, quindi per andare a scuola, al doposcuola o agli allenamenti di pallamano, devo fare a piedi 380 gradini per scendere ed altrettanti per risalire. Solo un ascensore funziona, ma viene bloccato dalla portineria perché la maggior parte degli abitanti di questi appartamenti non paga le spese.
Il terremoto che danni a provocato all’HH?
A causa del terremoto, tantissime persone per la paura se ne sono andate a vivere altrove. La struttura si è rovinata ancora di più: l’intonaco si è staccato in più punti, le crepe sono aumentate, un ascensore si è separato dalle palazzine e si è formato anche un buco sul muro. Il 16° piano si è completamente rovinato.
Chi controlla l’entrata?
Attualmente ci sono tre portieri, uno di questi si chiama Imam, è il più bravo. Proviene dall’Algeria, tiene pulito ed ha a cuore l’incolumità dei condomini. Interviene proteggendo i bambini e parlando con chi sta facendo cose sbagliate. Un giorno, mentre due bambine giocavano, un adulto fuori controllo ha cominciato a minacciarle con un coltello. Imam è intervenuto per calmarlo, rischiando la propria vita.
Grazie alla testimonianza di questi ragazzi, siamo venuti a conoscenza delle condizioni dell’Hotel House e di chi ci vive dentro. I fatti che accadono ci spaventano.
Cosa sperare???
Naturalmente che le cose cambino:
Che la gente che fa cose illegali sia cacciata…
Che i vetri siano rimessi alle finestre…
Che ci sia luce nei corridoi…
Che le pareti siano sistemate e tinteggiate…
Che l’immondizia sia buttata…
Che tutti paghino il giusto…
Che siano aggiustati gli ascensori…
Che non ci sia più paura di vivere lì… all’Hotel House!
Quando avverrà questo?
Come dice sempre Imam: “Quando la Luna sta nel giorno e il Sole sta nella notte”.
*** Questo articolo è stato realizzato dagli studenti della classe 5D della scuola Enrico Medi di Porto Recanati con il coordinamento dell’insegnante Simonetta Costantini
LE FOTO DEL CORSO DI GIORNALISMO DI CM JUNIOR NELLA CLASSE 5D