Haiku al posto dei sonetti:
premiati giovani poeti recanatesi

Haiku al posto dei sonetti:
premiati giovani poeti recanatesi

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RECANATI – Sette studenti della scuola primaria Gigli sono stati invitati in provincia di Torino per partecipare alla premio internazionale dei componimenti giapponesi. I loro testi sono stati pubblicati nell’antologia “Sul tavolo un cappello” curata da Cascina Macondo

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I sette studenti in trasferta nel torinese

In trasferta a Torino per il premio di Haiku. Sette studenti della 5A della scuola primaria Beniamino Gigli di Recanati nei giorni scorsi  sono andati a Riva Presso Chieri, insieme ad alcuni genitori e all’insegnante Giuliana Gaudini, per prendere parte alla premiazione della 14a edizione del concorso internazionale Haiku Cascina Macondo. Il concorso riguardava la scrittura delle tipiche poesie giapponesi e per il gruppo dei vincitori sono stati convocati da Recanati Lorenzo Meschini, Sebastiano Calvari, Giulia Barelli, Matteo Bravi, Filippo Paoletti  e Angelica Buschi. Fra i segnalati nell’antologia “Sul tavolo un cappello”, che raccoglie i 114 haiku del concorso 2016, è intervenuta anche Agnese Gazzurelli,  alunna dello stessa classe accompagnata dal papà che, insieme ad altri tre, ha reso possibile la  presenza del “gruppo Recanati” alla premiazione, offrendo la disponibiltà alla guida dei due mezzi  utilizzati per il viaggio.

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I presenti a Cascina Macondo

Alle 14.30 gli intervenuti hanno preso posto, davanti al camino acceso, nel suggestivo salone di  Cascina Macondo il cui direttore artistico, Pietro Tartamella, era tra i giurati del concorso. Il suono della campana tibetana ha scandito l’inizio della performance di lettura rituale, in modalità Zikan degli haiku finalisti. Verso la metà dello spettacolo, spente le luci, Pietro ha messo alcuni rami di alloro nel  fuoco del camino e il salone buio si è acceso di scintille e scoppiettii. Tutti hanno potuto cogliere negli haiku letti l’alternarsi delle stagioni intervallate dagli scricchiolii dell’alloro sul fuoco, dal suono del flauto, dai dongu, dalla ciotola tibetana, dal bastone della pioggia, dalle armonie vocali  dei lettori. Accese le luci, Annamaria Verrastro, presidente di Cascina Macondo, insegnante e ceramista, ha mostrato la ciotola raku destinata al primo premio della sezione individuale, pronta per essere messa nello speciale forno all’aperto e ha spiegato cosa significa “raku” e in cosa  consiste. E’ seguita la dimostrazione e performance di Taiko, il tamburo giapponese.

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La preparazione della ciotola

Attendendo che la ciotola fosse pronta, è stato proiettato un haiga, in cui gli haiku vincitori e segnalati sono stati illustrati con altrettante fotografie, lasciando i sensi degli spettatori pieni dei colori e del fascino delle immagini, delle parole e della musica scelta per accompagnarle. Dopo la lettura e la proiezione, quando la cottura della ciotola era ultimata, tutti sono usciti in cortile con giacche e cappotti per assistere a questa straordinaria performance della natura. La ciotola rakuhaiku è stata estratta incandescente dal fuoco, messa nella segatura per la riduzione dell’ossigeno, immersa quindi nell’acqua per il repentino raffreddamento che ha  prodotto i meravigliosi “craquelé” sulle sue superfici.

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La creazione del “raku”

Quindi è  seguita la parte finale dell’evento, la consegna dei premi agli autori premiati: i viaggi soggiorno alle Cinque Tèrre e al “Tonga Soa Beach Resort” in Madagascàr, i manufatti rakuhaiku, gli attestati in carta di elefante, l’antologia dei 114 haiku selezionati. Quella vissuta, per tutti i presenti, è stata un’esperienza ricca di significato che è andata oltre il rituale della pemiazione. E’ stata un’occasione di incontro e confronto fra appassionati di poesia haikù di tutto il mondo, scandita e valorizzata da sensazioni ed emozioni plurisensoriali che renderanno l’evento indelebile nella mente di tutti i partecipanti. I bambini ringraziano Alice Bellesi e Beker Fabian che li hanno guidati nella composizione degli haiku.



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