domenica, Novembre 17, 2024

Due mesi sono pochi
per tornare a essere normali

SOTTO CONTROLLO - Ai bambini e alle bambine che hanno sentito il terremoto di agosto. LEGGI LA FILASTROCCA DELLA TERRA SCEMA

paola nicolini_Foto LB
Paola Nicolini

di Paola Nicolini*

Sono passati due mesi da quella notte in cui sei stato svegliato nel bel mezzo dei tuoi sogni, tra grida di paura, pareti che si riempivano di crepe e si sgretolavano, il buio che diveniva più buio. Sono passati due mesi, ma la paura non è ancora passata. Arriva la notte e ancora ti sembra di sentire quei rumori, basta il rombo di un aeroplano per far partire il battito del cuore all’impazzata. Arriva il buio e con il buio il brutto ricordo di quei momenti, in cui la terra ha iniziato a tremare e la casa che di solito è il nostro più familiare riparo è divenuta una nemica che sembrava volerci aggredire. E magari sei a scuola e in un attimo ti passano davanti agli occhi le immagini di quei momenti, con tutte le emozioni che ancora sembrano muoversi dentro di te in completa libertà. Anche se è difficile da sopportare, tutto questo è la normale conseguenza di un evento che si dice “traumatico”, perché crea dei traumi: al corpo, in quanto ci si può rompere una gamba o restare feriti, così come alla mente, perché la situazione di angoscia e di sofferenza resta impressa dentro di noi.

terremoto-sotto-ai-tavoliSono accadute molte cose, in questi due mesi, molte delle quali sono state utili a far ripartire la vita che si è spezzata e poi è sembrata per un po’ come sospesa. Sono arrivati volontari e cibo e giocattoli. Ci sono state cerimonie che hanno coinvolto tutte le comunità e visite di persone importanti, venute a rendersi conto di quel che è successo per decidere i modi migliori di poter aiutare. Molti di voi sono rientrati nelle proprie case, altri hanno riaperto i loro negozi, qualcuno ha ripreso il proprio lavoro e i bambini sono tornati tutti a scuola. Essere insieme, riflettere su quello che è accaduto, ragionare sulle possibili soluzioni, apprendere nuove cose sono proprio quel che ci vuole per tornare alla normalità. Mentre per te è un bene allontanarti via via da quei momenti e tornare pian piano a riprendere un po’ delle vecchie abitudini, noi vogliamo dirti che non ci siamo dimenticati di voi e di quel che avete passato.

Vogliamo che arrivi fino a voi il nostro pensiero di vicinanza con una filastrocca, scritta da Bruno Tognolini.

FILASTROCCA DELLA TERRA SCEMA

Terra scema
Terra che trema
Terra balena
Ci porta sulla schiena
Ha fatto due starnuti
E noi siamo caduti
Però io mi rialzo
Faccio un balzo
Poi ne faccio un altro
Guarda come salto
Tonto d’un mondo
Salto più di te
Giro giro tondo
Tu sei come me
Peggio d’un bambino
Sta’ fermo un pochettino
Siediti, calmati
Sulle spalle portami
Tienimi più stretto
Guarda, c’è un libretto
Terra che trema
L’hanno scritto per te
Quindi non far la scema
Ferma e leggilo con me

* Paola Nicolini, psicologa dello sviluppo e dell’educazione, Università di Macerata

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