Diciannove anni e un sogno sulle punte. Margherita Cossali, giovane ballerina appignanese, è stata ammessa il maggio scorso all’Accademia Nazionale di danza a Roma. Un grande traguardo che sperava di raggiungere fin da bambina. La danzatrice raccontata i suoi desideri, le sue consapevolezze e i suoi timori alla vigilia dell’inizio del suo percorso di studi professionale.
Margherita, da quanto tempo ti dedichi allo studio della danza?
Ho iniziato danza all’età di cinque anni. All’inizio facevo solo moderna perché ad Appignano, il paese da dove vengo, insegnavano solo quella. Poi mia mamma mi ha portato a fare danza classica a Macerata. All’inizio nella scuola del Balletto di Macerata e poi con la professoressa Anna Zanconi, che è sempre stata un punto di riferimento per me. Grazie alla sua passione ho deciso di intraprendere lo stesso percorso che lei aveva già fatto. Spero che sia fiera e orgogliosa di me.
Quanto hai dovuto studiare per preparare l’esame d’ammissione? Ci sono stati momenti difficili?
Quest’anno è stato difficile, non tanto per lo studio quotidiano, quanto per il fatto di dover ripetere l’esame che l’anno scorso avevo fallito. Sono stata però fortunata perché la mia insegnante mi è stata vicino e mi ha sempre sostenuto. Se non fosse stato per lei mi sarei già arresa. Ho imparato a non sottovalutarmi e a non farmi prendere dallo sconforto. Mi sono dedicata quotidianamente alla danza rispetto agli anni precedenti quando facevo lezione solo due o tre volte a settimana. Non mi sono iscritta all’università e ho studiato sette ore al giorno. Assistevo alle lezioni delle allieve più piccole, iniziavo la sbarra e continuavo fino a sera con il corso avanzato. Ho fatto inoltre delle lezioni private con la professoressa Eleonora Lombardo, insegnante davvero valida del Liceo Coreutico che stimo moltissimo. Insieme abbiamo fatto un lungo lavoro riprendendo le basi della danza classica.
Quale percorso seguirai all’interno dell’Accademia e cosa credi ti aspetterà dopo?
Il percorso che seguirò è di indirizzo classico, vorrei quindi diventare un’insegnante di danza classica. Finalmente potrò dedicarmi a ciò che amo di più. Sarà un duro lavoro di cinque anni ma le soddisfazioni saranno tantissime e sono sicura che sarò ripagata di tutto il lavoro e di tutti i sacrifici che ho fatto.
Quale tua qualità personale o tecnica credi sia stata decisiva per la tua ammissione?
Non so qual è la qualità che è stata decisiva per l’ammissione. La postura e la pulizia dei movimenti sono stati gli aspetti che ho cercato di migliorare in questo periodo. Nell’ambiente dell’Accademia si preferisce un esercizio pulito all’esagerazione. Sono sicura che grazie a questo impegno si è vista la differenza con l’anno passato e sono rimasta particolarmente soddisfatta della mia prima prova d’esame.
Come ha accolto la tua famiglia la tua decisione di intraprendere questo percorso?
La mia famiglia mi ha sempre appoggiato e ha sempre capito l’importanza che questo sogno aveva per me. I miei genitori mi hanno permesso di dedicarmi alla danza per un intero anno, sostenendomi mentre studiavo per ripetere l’esame. In un periodo di crisi come questo capisco che per un genitore sia difficile accettare una decisione del genere e quindi sono contenta dell’appoggio che ho ricevuto dalla mia famiglia.
Quale consiglio daresti a tutte le bambine che vorrebbero diventare ballerine o comunque intraprendere un percorso professionale nel mondo dell’arte, in particolare della danza?
Il consiglio che vorrei dare a tutte le bambine è credete in voi stesse e in questo sogno, se la passione è autentica questa non potrà mai esservi tolta da nessuno. I limiti fisici e le altre difficoltà si superano sempre grazie ad essa.
Questo articolo è stato realizzato da Beatrice Offidani nell’ambito del progetto alternanza scuola – lavoro