Smartphone ai bambini:
un uso guidato e consapevole

Smartphone ai bambini:
un uso guidato e consapevole

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TECNOLOGIA – La generazione dei nativi digitali va educata a utilizzare i moderno strumenti di connessione senza esserne sopraffatta

Federica Zallocco

Federica Zallocco

di Federica Zallocco*

La generazione dei nati intorno agli anni 2000 è stata definita dei “nativi digitali” (dall’inglese digital natives). Si intende così definire una persona cresciuta con tecnologie digitali come il computer, internet, telefoni cellulari e lettori Mp3.
L’indagine conoscitiva di Eurispes 2012 sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, condotta su una popolazione in età compresa tra 7 e 19 anni, ha evidenziato che il 62% di questa popolazione ha a disposizione un telefonino. Emerge inoltre che il 44,4% dei bambini acquisisce un cellulare tra i 9 e gli 11 anni, e il 17,6% ha un cellulare prima degli 8 anni. Viene utilizzato principalmente per giocare (21,2%) e per telefonare (20,5%), per inviare messaggi (18,3%) e ascoltare musica (17,5%). Il 5,8% lo utilizza per navigare in Internet, per guardare o scattare foto o video (6,4%). Vi è anche un diverso tipo di utilizzo tra maschi e femmine: i maschi ci giocano e navigano in internet; le femmine si scambiano sms, ascoltano musica, scattano foto e videoregistrano. Le principali applicazioni dei cellulari vengono poi sfruttate con il crescere dell’età.
Secondo i dati Istat dell’anno 2013 nelle Marche il 93,8% delle famiglie possiede un cellulare. Tra gli 11-17 enni l’uso del cellulare negli anni è quasi raddoppiato (dal 55,6% del 2000 al 92,7% del 2011). Aumentato notevolmente anche l’utilizzo di internet: per la classe di età 6-17 anni si è passati dal 34,3% nel 2001 al 64,3% nel 2011; per gli 11-17enni addirittura dal 47,0% al 82,7%.
E’ cresciuta la quota di bambini di 5 anni che usano videogiochi e computer per giocare: dal 19,6%
del 1998 al 24,1% del 2011 per i maschi e dal 6,7% al 15,9% per le femmine.

regole uso cellulare
L’avvicinamento di bambini e ragazzi alle nuove tecnologie è inevitabile e non può né deve essere
ostacolato. Piuttosto, deve essere guidato verso un uso consapevole. Ormai quasi tutti i ragazzi possiedono un cellulare e una buona parte di questi un dispositivo mobile che consente anche l’accesso alla rete. Gran parte dei bambini e ragazzi lo porta sempre con sé, sia per accedere a informazioni di carattere pubblico sia per conversazioni e scambi su argomenti personali o per giocare online. Il cellulare e i dispositivi mobili oggi vengono molto usati anche dai più piccoli. I genitori lasciano spesso i propri dispositivi mobili ai figli sin dai primi anni di vita consentendo loro di utilizzare le app.
I dispositivi digitali costituiscono fonti fondamentali di informazione, facilitano molto la comunicazione, possono contribuire a migliorare l’efficacia del sistema educativo, a sviluppare le reti sociali e promuovere la partecipazione civica. Tuttavia, quando non usati in modo corretto e consapevole, possono provocare danni alla salute psico-fisica e interferire con l’apprendimento e la vita di relazione.

smartphone
Posto che molti degli effetti a lungo termine devono ancora essere studiati, le evidenze sui rischi derivanti dall’uso eccessivo e/o scorretto delle tecnologie audiovisive e digitali si sono consolidate.
Fanno passare molto tempo in una quasi completa immobilità e in posizioni molto spesso scorrette, contribuendo a ridurre l’attività fisica. Le conseguenze di questo sono un aumentato rischio di sovrappeso e di patologie quali obesità, diabete di tipo 2, patologia cardiovascolare e artropatie. Rendono difficile la concentrazione per lo studio e possono ostacolare lo sviluppo di alcune importanti funzioni, quali la memoria, la creatività e la capacità critica. Possono provocare insonnia, comportamenti aggressivi, e disturbi dell’attenzione. Possono promuovere forme di socializzazione improprie, indurre a comportamenti a rischio, trascinare in situazioni pericolose e portare a forme di vera e propria dipendenza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato la necessità di analizzare gli effetti della radiofrequenza data dall’uso del cellulare nei giovani, perché nonostante molti studi siano stati condotti, non esiste ancora la certezza che le radiazioni siano una delle possibili cause del cancro.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione (Iarc) ha valutato il rischio cancerogeno dovuto all’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza (quelli provocati dalle radiazioni non ionizzanti emesse dai telefoni senza fili, ma anche dai segnali radio-televisivi, dai radar e dai forni a microonde), concludendo che esiste probabilmente un aumentato rischio di sviluppo di tumori cerebrali fra gli utilizzatori forti dei telefoni cellulari”. Nell’attesa di risultati più certi, la Iarc suggerisce di “ridurre l’esposizione, utilizzare gli auricolari e scrivere sms” ogni volta che è possibile evitare una telefonata. La cautela è particolarmente importante per i giovani, che hanno tessuti cerebrali più sensibili di quelli degli adulti e che, a differenza dei più anziani, hanno davanti un’intera vita di esposizione. Una recente ricerca condotta in Danimarca ha posto in evidenza anche una forte relazione tra l’eccessivo uso del cellulare da parte della madre in gravidanza e lo sviluppo di problemi comportamentali nel bambino dopo la nascita. Ad un numero sempre maggiore di bambini esposti in gravidanza, è stato diagnosticato la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.

Ad oggi non conosciamo tutte le conseguenze legate all’uso dei cellulari ma gli effetti nocivi sulla salute sono sempre più evidenti. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale raccomanda di evitare l’uso dei dispositivi mobili prima dei 10 anni e limitandone il più possibile nelle età successive, con le dovute precauzioni.

Gli effetti negativi dei dispositivi mobili sulla salute possono essere diminuiti se:
• vengono mantenuti lontano dal corpo (soprattutto dal capo e dagli organi genitali). I dispositivi
mobili vanno spenti durante la notte e tenuti lontano dal comodino;
• si evita di farne un uso eccessivo e ossessivo per cui se ne sente il bisogno e si giunge a sviluppare aggressività nei confronti di chi cerca di limitarne l’uso;
• quando i bambini utilizzano i dispositivi mobili dei genitori si controlla che la connessione a internet sia disattivata e che i dati personali siano protetti;
• si acquistano applicazioni di qualità e pertinenti all’età del bambino facendone un uso condiviso;
• si guarda insieme lo schermo e si sta vicini, si indicano e descrivono le figure invitando il bambino
all’interazione e a giocare anche al di fuori dell’ambito virtuale;
• vengono fatte rispettare delle regole di utilizzo (modulate in rapporto a età e maturità del bambino);
• si evita di fornire password personali al figlio e si controlla se ci sono state spese “sospette” fatte
tramite carta di credito sul dispositivo mobile;
• si evita di usare questi dispositivi come fossero “baby-sitter”.

Sicuramente è importante suscitare nei bambini la curiosità e la passione per altre attività e relazioni, quali la lettura, la musica, la natura, il gioco all’aria aperta, l’arte. Se al bambino sarà data l’opportunità fin da piccolo di conoscere e apprezzare il “bello” saprà anche utilizzare le nuove tecnologie senza esserne sopraffatto.

*Federica Zallocco, medico in formazione specialistica in Pediatria, Università Politecnica Marche



1 commento

  1. Ma i grandi che affiancano i bambini sanno farne un uso consapevole e controllato!?!?!?!
    Prima l’esempio poi qualsiasi altra strategia educativa!!!!
    Altrimenti tutte le buone prassi educative non servono a nulla!!!!!

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