Noemi, neodiciottenne alle urne:
“Voto per cambiare ciò che non va”

Noemi, neodiciottenne alle urne:
“Voto per cambiare ciò che non va”

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ELEZIONI – Tra i diciottenni che per la prima volta saranno chiamati ad esprimere la loro preferenza, la sanseverinate che ci racconta come si è preparata all’approccio con la politica

Noemi Balzaretti

Noemi Bolzonetti

Andranno a votare per la prima volta domani e saranno chiamati a scegliere il sindaco e i consiglieri dei loro Comuni di residenza. Sono i neodiciottenni di San Severino, Porto Recanati, Morrovalle, Castelraimondo, Bolognola, Muccia ed Esanatoglia. 
Tra loro c’è Noemi Bolzonetti di San Severino che raccontano le sue emozioni prima di questo giorno importante.

Noemi, andrai a votare e perché? Ti fai influenzare dalla famiglia o dagli amici?

«Domanda facile. Sicuramente andrò a votare anche se magari alla nostra età a 18 anni compiuti siamo molto influenzati dai genitori e dall’idea che hanno perché chiedendo informazioni a loro ovviamente ci danno anche involontariamente la loro idea. Dunque andrò a votare ma è un voto influenzato. Non andare a votare sarebbe come negare il diritto che mi è stato dato».
Ti sei informata sui diversi candidati?
«Ho chiesto ai miei genitori e ultimamente ho cercato su internet. Non conosco nessuno dei candidati sindaco ma alcuni nomi presenti nelle liste. Essendo di San Severino li conosco perché sono personalità note».
Secondo te è possibile cambiare qualcosa nella politica di oggi?
«Sicuramente sì perché se non si potesse cambiare non andrebbe più nessuno a votare, sarebbe un lasciare il comando a chi lo ha adesso e a chi magari fa cose sbagliate e che non ci piacciono. Io vedo tanta volontà, molta voglia di fare, ma a volte si vedono che le speranze vengono deluse e che si è riposta la fiducia nelle persone sbagliate ma comunque c’è sempre voglia di andare avanti. Per esempio nel mio caso molte persone che conosco delle liste sono genitori degli amici o comunque persone in cui io ripongo molta fiducia proprio perché so quanto impegno mettono in quello che fanno e che appunto il fatto che queste persone si candidano e decidano di fare qualcosa è il segno che c’è tanta voglia di fare e che non è tutto perduto».
In futuro vorresti occuparti di politica?
«Io mi vorrei impegnare in politica perché vedo che i politici che ci circondano non sono sempre attendibili. Personalmente non ho questa forte vocazione come invece potrebbero averla molti altri perché c’è sicuramente qualcuno che ha voglia di impegnarsi, diventare qualcuno e fare carriera in politica. Quando vedo politici poco attendibili, poiché mi ritengo una persona onesta e trasparente, che ha voglia di cambiare le cose, spesso mi viene voglia di impegnarmi per il bene della città perché vorrei proporre un modo di vedere le cose senza interesse. Mi piacerebbe ma non è proprio quello che vedo nel mio futur»o.

(Articolo scritto da Riccardo Pagliari e Beatrice Offidani nell’ambito del progetto “Alternanza scuola lavoro”)



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