giovedì, Maggio 16, 2024

La rivoluzione del maestro Manzi
e la scuola in tv

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Il maestro Alberto Manzi

Oggi quasi tutti in Italia sanno leggere e scrivere. Non era così nel 1960. Allora per dare la possibilità a tutti di imparare si pensò di usare uno strumento nato da poco ma già molto efficace, la televisione. Alberto Manzi, un maestro di Roma, fu scelto per condurre la trasmissione “Non è mai troppo tardi” grazie alla quale milioni di italiani riuscirono a conseguire la licenza elementare. Il maestro Manzi armato di blocco e carboncino, per 8 anni, ha tenuto in tv una sorta di corsi serali che ebbero grande rilevanza sociale. Dopo la fine della trasmissione tornò alla ribalta nel 1981, quando si rifiutò di redigere le appena introdotte “schede di valutazione”, che la riforma della scuola aveva inserito al posto della pagella. Manzidichiaro: «Non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest’anno, l’abbiamo bollato per i prossimi anni».

La “disobbedienza” gli costò la sospensione dall’insegnamento e dalla paga. L’anno dopo il Ministero della Pubblica Istruzione cercò di  convincerlo a scrivere le attese valutazioni. Manzi fece intendere di non avere cambiato opinione, ma si mostrò disponibile a redigere una valutazione riepilogativa uguale per tutti tramite un timbro. Il giudizio era: “fa quel che può, quel che non può non fa”. Il Ministero si mostrò contrario alla valutazione timbrata, al che Manzi ribatté: «Non c’è problema, posso scriverlo anche a penna».
A questa carismatica figura è dedicata la 34° Rassegna Nazionale di Teatro della Scuola che si terrà fino al 7 maggio a Serra San Quirico.

Organizzata dall’Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, la rassegna marchigiana è la più grande kermesse nazionale dedicata al Teatro Educazione, un progetto culturale durante il quale sono presentati gli spettacoli prodotti dalle Scuole di ogni regione d’Italia, e dove si organizzano momenti di confronto e scambio culturale sul Teatro Educazione. Nei 22 giorni della manifestazione, circa 3.000 studenti dai 6 ai 18 anni – provenienti da 11 regioni d’Italia e da 4 Paesi europei (Moldavia, Germania, Malta e Grecia) – presenteranno i loro spettacoli, vedranno il lavoro delle altre classi, parteciperanno a laboratori, animazioni, attività di formazione, incontri dedicati ai grandi maestri di ieri e di oggi, ai protagonisti e testimoni di una scuola delle “idee” e di proposte pedagogiche “rivoluzionarie”. Circa 50 gli spettacoli proposti dai 46 gruppi partecipanti, accompagnati da uno staff di 60 operatori teatrali provenienti da ogni parte d’Italia, esperti di teatro educazione, stagisti di scenografia e di comunicazione provenienti da Atenei e Accademie di Belle Arti nazionali.

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L’opera di Manzi e la testimonianza di chi lo ha conosciuto, sarà l’occasione per parlare di tanti buoni maestri di ieri e di oggi, noti o meno noti, da Maria Montessori a Mario Lodi, dai Maestri di Strada onlus di Napoli a Franco Lorenzoni maestro elementare nella scuola di Giove in Umbria all’ex sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, e tanti altri.

Dopo la serata inaugurale del 16 aprile con l’esito della rete dei Teatri di Comunità Junior del territorio, domenica 17 aprile prende vita una officina teatrale aperta a tutti i bambini dei sei laboratori che hanno lavorato nei mesi scorsi, aperto anche a tutti coloro che vorranno unirsi (alle ore 10 ed alle ore 17), con ingresso gratuito. Da non perdere, lunedì 18 aprile l’incontro con le Università al centro del dibattito “Il teatro educazione e il teatro università, gli alfabeti degli altri”.

Tutti gli appuntamenti della rassegna saranno al Teatro Palestra e ad ingresso gratuito.

Marco Ribechi
Marco Ribechi
è l’esploratore della redazione. Ama la natura e gli animali, va in missione con il suo fido compagno Teo. La sua passione sono i viaggi avventurosi. Lui è “Rio”. Soffre il freddo tremendamente e aspetta tutto l’anno l’arrivo del sole e della bella stagione. Per rilassarsi strimpella un po’ la chitarra. Sportivo ha la passione per la bicicletta.

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