Un parco giochi interamente fatto di Lego dove gli animali sono di mattoncini e le file non ci fanno annoiare. Montagne, ghiacciai e perfino pinguini in carne ed ossa, per guardarli basta affacciarsi dalla finestra del ristorante. Se pensate che non sia possibile è perché non siete mai stati a Billund, in Danimarca, dove ha sede uno dei parchi giochi più famosi d’Europa: Legoland. Proprio il 29 marzo la famosissima casa di giochi per bambini ha compiuto 100 anni. A farci da guida in questo viaggio sarà Alessandro Coltorti, maceratese di nove anni che proprio qualche mese fa ha realizzato il suo sogno da amante dei mattoncini più famosi del mondo.
«Ho pensato questo viaggio insieme al mio papà e ai miei zii – racconta Alessandro – è venuta anche mia cugina che ha un anno meno di me. Non sapevo dell’esistenza di Legoland, quando mi hanno detto che saremmo andati in una città tutta fatta di Lego non riuscivo più ad aspettare». Alessandro ama giocare con le Lego, soprattutto con quelle della serie Starwars, Lo Hobbit e minecraft. Questa passione, unita al fatto che la zia ha un’agenzia di viaggi ha reso possibile l’indimenticabile vacanza. «Siamo partiti con l’aereo – racconta Alessandro – ma il viaggio è stato un po’ noioso. Il nostro albergo era però proprio vicino a Legoland quindi il giorno dopo siamo potuti entrare per primi, risparmiandoci le lunghe file».
Tantissimi i giochi da fare nel parco, ma Alessandro ne ricorda soprattutto tre: «Ci sono tre montagne russe che passano in scenari fatti completamente di lego. Cioè le strade e le piante sono vere ma molte cose, inclusi gli animali sono fatti con dei mattoncini speciali che non si staccano, così le persone che passano non le rompono. C’era un gioco che rappresentava una casa dei fantasmi fatta naturalmente di lego. All’improvviso arrivava uno scienziato pazzo, anche lui fatto di costruzioni e poi la giostra partiva. Si saliva per 22 metri nel buio totale, riuscivo solo a vedere i miei piedi. E poi all’improvviso si iniziava a cadere velocemente, tutti gridavano ma io non ho mai avuto paura». Un’altra attrazione è stata la montagna di ghiaccio. «C’era un’altra parte che era fatta come un monte coperto di ghiaccio e neve – continua Alessandro – Qui c’era un’altra montagna russa bellissima e vicino un ristorante da cui si potevano vedere dei pinguini veri. Bastava affacciarsi alla finestra. E’ stata un sorpresa, non lo sapevamo. Lo abbiamo scoperto dopo che ci siamo seduti per mangiare. In un altro invece servivano patatine fritte a forma di lego».
Tutto a Legoland ricorda i mitici mattoncini che da oltre 50 anni fanno giocare i bambini di ogni generazione. Elefanti fatti di lego, streghe fatte di lego e poi ancora, struzzi, aeroporti e perfino una montagna con le sembianze di un indiano. «Avevo una mappa e ho visitato ogni zona del parco – spiega la nostra giovane guida – Le file poi erano divertenti perchè mentre aspettavo potevo giocare e costruire qualcosa, c’era sempre una zona piena di mattoncini colorati». Oltre al parco tematico Alessandro e i suoi parenti hanno anche visitato la città e un altro parco acquatico, proprio vicino a Legoland. «Siamo andati anche in altri posti perché gli adulti volevano vedere anche altre cose – conclude il bambino – Il parco acquatico era divertente ma non come Legoland. A volte chiedo di ritornarci. Però vorrei andare nello stesso: anche se ci sono altri parchi come questo non voglio rischiare di cambiare, quello già lo conosco e so che mi piace tanto».