Elaborare dei cartellini plurilingui con immagini di frutti realizzati dai bambini e dalle bambine della scuola dell’Infanzia “P. M. Ricci”. E’ questo l’obiettivo principale del progetto “Plurilinguismo: una macedonia di lingue e di frutta” realizzato nei mesi di aprile/maggio, grazie alla supervisione scientifica di Edith Cognigni, docente del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata, la collaborazione delle docenti della scuola dell’Infanzia “P.M. Ricci” dell’Istituto “E. Fermi” di Macerata e con il patrocinio del Comune di Macerata.
I cartellini, che riportano le lingue parlate da alunni e alunne, verranno distribuiti ai fruttivendoli nel quartiere Cairoli per favorire l’inclusione linguistica dei bambini e delle bambine plurilingui e delle loro famiglie.
«Con piacere abbiamo supportato l’iniziativa della docente, coordinata dalla professoressa Cognigni, con la quale collaboriamo con il progetto ” Italiano in biblioteca” – interviene l’assessora all’Istruzione Katiuscia Cassetta – condividendo l’idea che solo attraverso il rispetto e conoscenza delle varie culture , di cui la lingua è principale espressione, si possa vivere in un contesto sereno e ci sia vera integrazione ed arricchimento reciproco».
La configurazione di una società connotata sempre di più dal plurilinguismo e dal multiculturalismo pone alle istituzioni scolastiche italiane nuovi interrogativi e nuove sfide, soprattutto nel campo dell’educazione linguistica. Nel contesto delle raccomandazioni elaborate dall’Osservatorio nazionale per l’Integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura (MIUR, 2015), e nelle stesse Indicazioni Nazionali per la costruzione del curricolo della scuola dell’infanzia e primo ciclo d’istruzione, si conferisce al plurilinguismo una rinnovata rilevanza. La diversità linguistica rappresenta infatti «un’opportunità di arricchimento per tutti, sia per parlanti plurilingue che per gli autoctoni, i quali possono precocemente sperimentare la varietà del mondo e crescere più aperti alle sue molteplici lingue”.
Da qui nasce l’idea di realizzare il progetto che mira a promuovere un atteggiamento positivo nei confronti della diversità linguistica-culturale, ad integrare il contatto linguistico nelle pratiche didattiche nella scuola dell’infanzia, e soprattutto ad utilizzare le lingue e le culture non solo per accogliere ma anche per educare al plurilinguismo, facendone una vera e propria risorsa, sia educativa sia cognitiva.
«Le bambine e i bambini hanno accolto con entusiasmo la proposta” – sottolinea la docente che ha seguito le attività, l’insegnante Magda Dabrowska – con particolare interesse e curiosità soprattutto nei momenti delle uscite dai fruttivendoli di Corso Cairoli. È stata una situazione autentica di apprendimento, dove con grande entusiasmo le bambine e i bambini con background migratorio aiutavano i compagni e i clienti a pronunciare il nome dei frutti nella propria lingua. Tutti hanno dimostrato interesse e curiosità verso le lingue e le conoscenze dei piccoli cittadini plurilingui, sperimentando nuovi suoni e alfabeti. Un ringraziamento va a tutti i genitori che hanno contribuito a dare forma al progetto, ma soprattutto alle bambine e ai bambini della sezione A e B».