sabato, Ottobre 5, 2024

Un punto di vista nuovo sul crimine,
l’incontro con gli studenti

MACERATA- Martedì 23 maggio la classe 2^D del "Galileo Galilei" ha dialogato con i ragazzi e le ragazze dell'Unimc attorno le storie di ex detenuti che hanno avuto il coraggio di reintegrarsi nella società

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La classe 2^D, curvatura economica finanziaria, del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Macerata, martedì 23 maggio, nella sala Giovannetti della sede succursale, ha dialogato con gli studenti  e le studentesse di Unimc in tema di diritto e di diritti. Data simbolo della ricorrenza della strage di Capaci (Palermo – 23 maggio 1992), della lotta contro tutte le mafie, in questa giornata le scuole di tutta Italia sono invitate a riunirsi per realizzare iniziative di educazione alla legalità, per trasmettere ai cittadini di oggi e di domani il ricordo di due uomini, due eroi.
Le docenti dell’università hanno pertanto presentato agli alunni e alle alunne il laboratorio, proposto dalla professoressa Lina Caraceni (specializzata in diritto penitenziario) ai propri studenti, finalizzato all’approfondimento dei temi della legalità e della giustizia partendo da storie di criminali, e da racconti di ex detenuti, che dal carcere sono usciti dopo anni di detenzione e hanno fatto scelte di radicale cambiamento. L’incontro, tenuto prevalentemente dalle studentesse che hanno partecipato a tale laboratorio, è iniziato con una parte introduttiva riguardante la legalità: sono stati mostrati agli studenti i risultati di un sondaggio, coordinato dalla professoressa Raffaella Coppier (specializzata in economia), rivolto ad un gruppo di ragazzi dell’Università, nel quale si trattavano caratteri generali del concetto di legalità.

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La riunione è poi continuata con le testimonianze dirette delle ragazze coinvolte nel laboratorio, le quali sono riuscite a regalare un punto di vista nuovo sul crimine e sul percorso di recupero che i detenuti devono, o meglio dovrebbero, affrontare in carcere. Questo progetto, infatti, ha consentito loro di incontrare ex prigionieri quali Lorenzo Sciacca, un rapinatore, e Carmelo Musumeci, ex ergastolano ostativo per reati di mafia. «Entrare a contatto con le loro storie ci ha permesso di andare oltre lo stereotipo del criminale identificato con il male che ha commesso», queste sono le parole di una ragazza che ha sottolineato l’importanza di cambiare prospettiva e soprattutto la propria idea del carcere e dei detenuti, in quanto persone e non soltanto criminali. Lorenzo, infatti, è oggi un esperto di giustizia riparativa e mediatore penale, mentre Carmelo, plurilaureato, fa lo scrittore e si batte per i diritti dei carcerati. Da ciò si comprende il valore di vedere un reo, non per ciò che ha commesso, ma per la persona che è riuscita a diventare oggi; entrambi dopo essere stati a lungo lontani dalla società, dalla famiglia e dalla vita, sono riusciti a intraprendere un percorso che li ha condotti sulla strada della legalità. A volte, però, la pena detentiva fallisce nell’intento di rieducare il condannato, occorrerebbe, perciò, un’importante riflessione e una profonda riforma del sistema carcerario, per dargli la funzione che la nostra Costituzione gli attribuisce, cioè l’avvicinamento del detenuto alla collettività anche durante il periodo di carcerazione. Grazie a questo incontro dunque gli studenti del Galilei, hanno potuto prendere atto dell’importanza dei valori della legalità e della giustizia, hanno riflettuto sul reinserimento dei detenuti nella società, e hanno visto da una prospettiva diversa il sistema carcerario, realtà stigmatizzata e ignorata da gran parte delle persone.

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