Cinecittà a Roma, Museo Egizio, Reggio di Venaria, Museo del Cinema e Museo del Risorgimento a Torino e 59° Esposizione internazionale d’arte della biennale di Venezia. Sono i magici luoghi visitati da alunni e alunne del liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata che dopo due anni di pandemia, hanno avuto finalmente la possibilità di partecipare a bellissimi viaggi d’istruzione
L’indirizzo Audiovisivo e Multimediale nello specifico, ha coinvolto i propri alunni e alunne in esperienze in cui è stato messo al centro l’audiovisivo nelle diverse forme espressive, dal cinema alla video-arte.
Le classi 3° D e 3° E sono state, in aprile, a Rimini. Lì, oltre a vedere il tempio malatestiano del grande architetto Leon Battista Alberti e il ponte romano di Tiberio, i ragazzi hanno visitato il “Museo Fellini” che si distribuisce su tre luoghi: una parte al castel Sismondo o altrimenti detto Rocca Malatestiana, una parte a palazzo Fulgor, un edificio dove ha sede il leggendario cinema immortalato in “Amarcord” e ora riallestito con le scenografie del tre volte premio Oscar Dante Ferretti, e l’ultima parte in Piazza Malatesta dove sono collocate delle installazioni artistiche.
«E’ stato fantastico conoscere la storia e le opere del grande maestro e scoprire tecniche cinematografiche e scenografiche. Un’esperienza necessaria anche per portare avanti il nostro progetto d’Istituto sulla fotografia e sul mondo dei sogni di Fellini.» (Nikolas Taffetani, 3°D).
«All’interno del Museo video, foto, costumi, allestimenti e scenografie lasciano immergere completamente lo spettatore nella magia del sogno felliniano, facendolo partecipare attraverso aree interattive dotate di tablet e schede colme di informazioni sul regista e sulla sua produzione cinematografica.» (Marlene Troiani, 3°E).
Il 3° E ha avuto anche la possibilità di andare a Cinecittà e vedere gli studios, i set cinematografici e i percorsi espositivi. Con l’aiuto della guida gli studenti hanno potuto vedere scenografie, oggetti di scena, costumi, storie di registi e divi e dive e godere della magia della “Fabbrica dei sogni”.
«Secondo me Cinecittà è un ottimo luogo per noi ragazzi e ragazze della sezione multimediale perché trasmette l’ambizione di arrivare a lavorare in futuro in luoghi come questo e soprattutto, ci ha dato la possibilità di osservare da vicino attrezzature professionali vissute.» (Eleonora Ciccarelli, 3°E).
Sempre all’interno dello stesso viaggio, gli studenti e studentesse delle classi 3° e 4°E hanno visitato la retrospettiva del celebre video artista statunitense Bill Viola, in esposizione a palazzo Bonaparte a Roma.
«L’esposizione prevedeva una descrizione dettagliata delle opere esposte. Nelle varie stanze totalmente buie vi erano le magnifiche opere audiovisive che racchiudevano un significato ben preciso della vita secondo il punto di vista dell’artista.» (Eleonora Ciccarelli, 3°E).
«Bill Viola è stato superiore alle aspettative. Nonostante la mostra non fosse molto grande, lo spazio conteneva parecchio materiale multimediale da osservare attentamente ed in silenzio.» (Laura Gattari, 4°E).
Un’esperienza intensa di tre giorni a Torino l’hanno vissuta gli allievi e le allieve delle classi 4° e 5° D. Oltre ad aver visitato il prezioso Museo egizio, la reggia di Venaria e il Museo del risorgimento, i ragazzi hanno potuto godere della spettacolarità del Museo del cinema presso la Mole antonelliana ed il Centro della rai.
L’ originalità del Museo del cinema è il suo allestimento: il visitatore, allo stesso tempo, vive l’esperienza di spettatore, di attore e regista. Il percorso espositivo articolato su più livelli, disposti in verticale, propone una interessante sezione dedicata all’archeologia del cinema, dove teatri d’ ombre, scatole ottiche e lanterne magiche consentono di ripercorrere le fasi che hanno portato alla nascita del cinema.
Continuando la visita si giunge all’Aula del Tempio, cuore spettacolare del museo. Qui, comodamente disteso sulle chaise longue, il visitatore assiste alle proiezioni di filmati sui grandi schermi. Suggestive scenografie ispirate a generi cinematografici e personaggi cult fanno da contorno alla sala, da cui parte la rampa elicoidale che sale verso la cupola e permette di ammirare il tutto dall’alto, attraversando le sezioni dedicate a “Cinema e Televisione” e a “La Macchina del Cinema”, che spiegano le fasi per la realizzazione di un film, dalla sceneggiatura alla sua promozione. Il percorso si conclude con la Galleria dei Manifesti che ripercorre la storia del cinema, dei film e degli autori più amati dagli spettatori.
«E’ stato davvero emozionante ripercorrere la storia cinematografica, tecnica ed artistica di tutto il mondo che abbiamo studiato a scuola e poter toccare con mano un vero e proprio pezzo di storia italiana.» (classe 5°D).
La classe 5E invece ha avuto l’opportunità di visitare la 59° Esposizione internazionale d’arte della biennale di Venezia, il cui titolo è “Il latte dei Sogni”, che si rifà al libro di favole di Leonora Carrington, in cui viene descritto un mondo magico nel quale la vita viene reinventata attraverso l’immaginazione e nel quale è possibile cambiare, trasformarsi e diventare altri sé.
«Se potessero bastare poche parole per descrivere l’esperienza la rappresenterei come un sogno il cui risveglio apparirebbe amaro perché le due brevi giornate non sono state abbastanza per assorbire l’intensità dell’arte che ci ha investiti. Ognuno aveva le proprie aspettative in mente, alimentate anche dalla scarsa conoscenza del tema di quest’anno, che sono state demolite di fronte a qualcosa senza precedenti che non avremmo mai potuto immaginare. Appena entrati, siamo rimasti a bocca aperta di fronte a una gigantesca scultura di elefante da cui poi partivano diversi corridoi con vari tipi di opere: dipinti, sculture che hanno permesso di accrescere la nostra curiosità mano a mano che proseguivamo. Le emozioni generali sono state un miscuglio tra attrazione e inquietudine, alimentate dall’utilizzo di tutti i cinque sensi, alcune volte così forti, così d’impatto da toccarci nel profondo e costringerci a uscire dalla stanza, ma, alla fine, è proprio questo che l’arte dovrebbe dare: la sensazione del sublime. Vorrei ritornarci insieme ai miei compagni e alle mie compagne per poter rivivere quest’esperienza che ci ha uniti come studenti.» (Zoe Balducci 5°E).